“Una Casa di Petali Rossi”: presente e passato si intrecciano per percorrere la strada del futuro

23 Aprile 2012
Viviana Passaretti
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Cover Una casa di petali rossi


Il 26 Aprile 2012, in tutte le librerie, esce “Una casa di petali rossi” di Kamala Nair (Editrice Nord).

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Kamala Nair è una ragazza americana di origine indiana. Nata a Londra, ha vissuto fin da piccolissima negli Stati Uniti e, dopo essersi laureata presso il prestigioso Wellsley College, è tornata in Europa per proseguire gli studi, prima a Oxford, poi al Trinity College di Dublino, dove ha conseguito il master in Scrittura creativa. Attualmente vive a New York.

Una casa di petali rossi è il suo romanzo di esordio che in America ha già raccolto numerosi consensi. Attraverso Rakhee Singh, la protagonista della sua opera, Kamala narra qualcosa della sua stessa vita che, altrimenti, non sarebbe stata in grado di raccontare.

Rakhee, alla vigilia della laurea in architettura a Yale, ad una promettente carriera presso uno studio di design a New York e ad un passo dalle nozze, si rende conto di aver invano cercato di occultare i demoni della sua vita.

Inizia così il suo viaggio, che solo apparentemente comincia quando riceve una lettera dall’India… in realtà il percorso necessario per riappropriarsi della verità, quella verità che libera e consente di andare avanti, la conduce alla lontana estate in cui compì 11anni.

All’epoca viveva a Plainfield, nel Minnesota, era una ragazzina timida, lentigginosa, magra, con occhiali spessi ed una chioma ribelle. Indelebile il ricordo di quando, in quinta elementare, era stata l’unica a non essere invitata alla festa di compleanno di una compagna di classe. Per sfuggire alle angherie dei compagni si rifugiava nelle variopinte fotografie di alcuni libri di viaggio del padre: in un attimo prendeva parte ad un safari o scendeva il Rio delle Amazzoni.

La memoria sorrideva al rito delle favole che la mamma Amma non saltò mai fino ad un fatidico giorno di primavera, quello in cui il postino lasciò una busta azzurra nella cassetta delle lettere e la sua vita cambiò.

Passò le vacanze estive a Malanad, un villaggio nel Kerala, un piccolo Stato all’estremità meridionale dell’India.

Furono quasi un’apparizione gli alberi di Ashoka, tempestati di fiori rossi che il vento faceva cadere come una magica cascata.

Un mondo nuovo, gremito di tradizioni a tratti incomprensibili, le si mostrò accompagnato da un caldo torrido che, di tanto in tanto, lasciava il posto a piogge torrenziali.

Ci volle del tempo per imparare ad associare l’odore muschiato dell’incenso e dell’olio caldo alle divinità, a stemperare il disagio di avere dei domestici: “quella gente ha bisogno di noi almeno quanto noi abbiamo bisogno di loro”, erano le regole della società, tutte le famiglie rispettabili ne avevano.

Rakhee ammirava i capelli neri lucenti, raccolti in trecce, che emanavano un odore pungente di olio di cocco, ma non comprendeva i sari di cotone bianco delle vedove. L’unico legame, con l’unico mondo che conoscesse prima di allora, era la canzoncina che le cantava da bambina Amma in malayalam e che lo zio Vijay suonava con il flauto di legno.

Sul retro della casa dei Varma, decisamente più imponente rispetto le altre, una foresta ed un muro di pietra nascondevano una misteriosa ed inaccessibile verità… una porta di legno con un pomello di ottone celavano un segreto da anni rinchiuso.

L’incontro con le prozie, nell’antica residenza di famiglia, fa emergere tutta la cultura maschilista di cui quell’ambiente era pregno eppure, al contempo, sprona Rakhee ad aprire gli occhi. Ma era davvero pronta a cercare la verità, tutta la verità, così ben custodita dalla sua famiglia?

Inizia un percorso che la porta ad apprezzare l’odiato odore delle giornate piovose, che non sanno più di vermi ed erba bagnata, ora gli acquazzoni puliscono e purificano, lasciano nella sabbia dei segni simili ad orme di fata.

Col tempo comprese l’orgoglio, ereditato dal padre, della zia Sadhana e la durezza della morte, appena accennata quando colpì la nonna Muthashi, ma con cui dovrà fare ancora i conti.

Ben scritto e dalla trama convincente, ogni pagina fluidamente conduce alla seguente. Le emozioni sopite del passato riemergono attraverso i personaggi, capaci di provare rabbia, gioia, senso di colpa, attaccamento, disprezzo, paura, dolore. I ricordi acquistano il titolo di eternità, che riesce ad espandersi completamente solo quando vengono liberati, i segreti svelati ed il presente è pronto ad andare incontro al futuro.

La ricerca di Rakhee è la ricerca del lettore, che partecipa, desidera, scopre insieme a lei. Ognuno compie il suo viaggio ed ognuno ha i suoi demoni, affrontarli e riuscire a lasciarseli alle spalle spalanca orizzonti che possono solo essere esplorati.

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