"WeekBand – una band a (fine) settimana": Alberto Donatelli

12 Luglio 2012
Veronica Valli
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DonatelliPremessa: odio fare le premesse. Anche perché questa è solo una rubrica, dove io esprimo solo le mie opinioni che lasciano il tempo che trovano, però detesto quando da quel che io scrivo scaturisce una polemica, quindi mi ci trovo abbastanza costretta.


Premessa atto II: non mi fa impazzire il cantautorato italiano genere Ligabue, Concato e affini. L’avrò già detto tante volte, anche perché ho sempre seguito poco la musica italiana. Ma per farvi capire, a Vasco Rossi preferisco di gran lunga Vasco Brondi, perciò quando qualcuno mi dice “Vasco” penso sempre a lui (!)


Alberto Donatelli è balzato agli onori delle cronache all’inizio del 2000 quando un suo brano, “Gli occhi di Alessia Merz”, divenne un tormentone grazie al programma “Music Zoo” dell’allora rete musicale “All Music”. Nel mondo della musica, è capitato spesso a molti di raggiungere la fama grazie a pezzi di cui però non erano molto convinti, da cui non si sentivano rappresentati. Fa un po’ parte del gioco, insomma. Un caso analogo, per citarne uno, è quello di Neffa, che prima era più vicino al rap e conosciuto prevalentemente dagli estimatori del genere ma che quando uscì col singolo pop “La mia Signorina” divenne decisamente mainstream. Detto questo, so per certo che per Alberto la fama scaturita da Music Zoo è negativa, perché lui in quel pezzo non ci si riconosceva e in effetti fa musica di ben altro genere. Piccola parentesi: a me quella canzone faceva molto ridere, era simpatica, non aveva nulla di negativo, però prendo atto del punto di vista dell’autore e quindi nisba. Il suo è un rock-pop cantautorale, molto genere Ligabue, che ricorda parecchio anche come timbro vocale, con testi non particolarmente impegnati conditi con riff di chitarra un po’ retrò. Nel complesso, il tutto sa di già sentito, di anni Novanta, insomma nulla di nuovo all’orizzonte. Capitemi: la base c’è, nel senso che la voce di Alberto non è male ma dovrebbe completamente cambiare registro compositivo. Prendete però con le pinze quello che vi dico, perché lo sapete che a me il genere non piace affatto, non serve che vi tedi dicendolo ancora. In più, poichè conseguenzialmente non sono un’esperta, non mi sento esattamente “serena” nel dire la mia. Insomma, se vi piace Liga, probabilmente adorerete Alberto. Quindi vi lascio un po’ di link, così se volete approfondite.

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