Cambiamenti climatici: quanto l’uomo li manipola volontariamente?

20 Luglio 2012
Viviana Passaretti
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cambiamenti-climaticiFinissimi prodotti nebulizzati per poi dissolversi velocemente salvo formare fitte nebbie di ricaduta in grado di evitare qualsiasi precipitazione.

Tutto parte da un’indagine della National Transportation Safety Board che ha voluto approfondire l’avaria del volo Alaska 261 nel mentre stava compiendo un banale passaggio attraverso il corridoio aereo della costa occidentale americana, fino a Los Angeles. L’Alaska 261 avrebbe sorvolato zone pregne di scie chimiche composte da particolari sabbie metalliche restando vittima di una “operazione aerosol”.

Molti velivoli sia commerciali che militari ed anche civili hanno subito avarie attribuite a difetti delle componenti meccaniche, ma le ragioni a monte potrebbero essere diverse.

Lo studio avrebbe rilevato velivoli non identificati sui radar che alle prime ore del mattino e durante la notte irrorerebbero sostanze Welsbach altamente abrasive, polveri della grandezza di un micron che disperse nell’atmosfera potrebbero creare grossi danni alle superfici poste all’interno dei costituenti di un aereo che attraversa le scie chimiche, sino ad interferire con i comandi.

Poca acqua, raccolti di mais e di frumento compromessi a causa della siccità e riserve idriche ridotte. I cambiamenti climatici non sono un mistero. All’ordine del giorno si parla dei prezzi che aumentano come conseguenza della scarsità delle piogge, lo scioglimento dei ghiacciai, l’effetto serra, il riscaldamento della terra e così via.

C’è chi giura di osservare al mattino presto strane formazioni nuvolose derivanti da attività igroscopiche notturne che renderebbero il cielo bianco-violaceo, quasi “finto”. E se l’uomo manipolasse artificialmente i fenomeni meteorologici?

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