Cast stellare fa sesso dal vivo per il nuovo film scandalo di lars Von Trier

21 Agosto 2012
Valentina Sanseverino
Per leggere questo articolo ti servono: 4minuti

 

 

 

“Non lavorerò mai più con Lars” aveva dichiarato la bella Nicole alla fine delle riprese dell’enigmatico “Dogville”: ma nessuno, nemmeno le più strapagate, viziate e patinate star da red carpet, riesce a dire di no al regista, attore, sceneggiatore, montatore e direttore della fotografia più dissacrante, innovativo, poliedrico, controverso e amato/odiato dagli attori. Attori che per lui, che si dichiara vittima di un enorme autocelebrazione, “devono soffrire. Il risultato è migliore”.

E così, a meno di dieci anni di distanza dal film manifesto del decalogo registico “Dogma”, che aveva terrorizzato la Kidman, l’attrice è di nuovo pronta a mettersi anima e corpo (nudo) nelle mani del controverso regista danese. Ci sarà anche lei, insieme all’ormai musa di Von Trier Charlotte Gainsburg – già impaurita per le “torture” subite dal regista sul set di “Antichrist”, dove la vediamo tagliarsi il clitoride, evirare il compagno, l’attore William Defoe anche lui nel cast, e masturbarsi con il suo membro tagliato – sul set del suo nuovo, attesissimo film “Ninphomaniac”, candidato a diventare il caso cinematografico della prossima stagione per le scene di sesso reali che coinvolgeranno gli attori.

 

A dichiararlo oggi il protagonista maschile della pellicola, Shia LaBeouf, deciso a rifarsi una verginità artistica dopo la scelta di abbandonare il mondo delle grosse produzioni (“Indiana Jones e il teschio di Cristallo” e la trilogia di “Transformers” di Michael Bay), che lo hanno reso l’idolo mondiale di milioni di giovanissimi e non solo, per dedicarsi al cinema che più gli piace: artistico, temerario, visionario. “Ho chiuso. Non c’è spazio per le persone visionarie nelle produzioni degli studio. Non può letteralmente esistere. Dai a Terrence Malick un film come Transformers, ed è finito. Non c’è nessuna ragione per lui, nell’esistere in quel mondo”.

 

Se a Venezia lo vedremo cimentarsi nell’ultima fatica di Robert Redford “You Keep” – mentre è già in post-produzione il recente “The Necessary Death of Charlie Countryman” di Fredrik Bond – dopo il Festival l’attore dovrà vedersela con il ruolo più difficile della sua giovane carriera “Von Trier è pericoloso, il regista più pericoloso con cui abbia mai lavorato. Sono terrorizzato” ha dichiarato oggi in un intervista in cui si è lasciato andare a scottanti anticipazioni sul film scandalo del discusso regista nordico. “Il film è esattamente ciò che pensate che sia – ha assicurato l’attore -. In cima alla sceneggiatura c’è una avvertenza che sostanzialmente dice che sarà tutto vero”. Se per le scene più bollenti Von Trier si affiderà a dei protagonisti del porno che faranno da controfigura, tutto il resto sarà infatti assolutamente vero. “Tutto quello che è illegale mostrare al cinema lo gireremo sfocato – ha concluso LeBoeuf – Per il resto, tutto quello che vedrete sarà successo davvero sul set”. Le star, che per compiacere Von Trier hanno già dato il loro assenso, si cimenteranno in vere acrobazie erotiche che faranno da sfondo alla vicende di una donna (Charlotte Gainsburg) svenuta per strada dopo aver subito ogni sorta di sevizie e raccolta da un professore (Stellan Skarsgård, fedelissimo di Von Trier, l’unico a non aver battuto ciglio alla notizia della decisione del regista di girare scene di sesso reali) a cui, per riconoscenza, racconterà per filo e per segno tutti i particolari della sua movimentata vita erotica.

 

Il film, di cui saranno girate due versioni: una soft per il cinema e una hard per festival e home video, scatenerà una nuova pioggia di polemiche sul regista, già noto nell’ambiente per le sue mille fobie – viaggia solo in auto o in treni di una determinata compagnia, attraversa ogni anno l’Europa in camper per recarsi al Festival di Cannes, non ha mai preso un aereo, ha seguito le riprese delle scene del suo film di “Le onde del destino” ambientate su una chiatta sull’oceano a distanza dalla terra ferma, è sempre convinto di avere malattie mortali – e per le sue continue stranezze. Lo scorso anno si era fatto cacciare dal Festival di Cannes in seguito ad alcune sue infelici dichiarazioni sul nazismo “What can I say? I understand Hitler. He did some wrong things, absolutely, but I can see him sitting there in his bunker at the end … I sympathise with him, yes, a little bit” (“Cosa posso dire? Capisco Hitler. Ha fatto alcune cose sbagliate, assolutamente, ma posso immaginarmelo seduto nel suo bunker, alla fine … sono solidale con lui, sì, un po’”9 aveva dichiarato il 18 maggio 2011 durante la presentazione del suo film “Melancholia”. Poi, non contento, aveva definito Israele “un dito nel culo” e sostenuto di ammirare molto l’architetto Albert Speer, uno dei ministri di Hitler processato e condannato al Processo di Norimberga. Infine, ad un giornalista che gli domandava se Melancholia potesse essere un film distribuito su larga scala come i blockbuster di Hollywood, Von Trier aveva risposto “Noi nazisti siamo piuttosto bravi a fare le cose su larga scala”. Cacciato dalla manifestazione (anche se il suo film rimase in concorso), minacciato dai produttori della pellicola per aver messo a rischio i contratti di distribuzione del film in molti paesi e interrogato più volte dalla polizia francese, Von Trier, dopo aver rilasciato scuse in realtà poco convincenti, ha deciso di non parlare mai più in pubblico.

 

Lars von Trier---03

 


SOSTIENI IL PROGETTO!
Sostienici
Quanto vale per te l’informazione indipendente e di qualità?
SOSTIENICI