Voyager scopre autostrada magnetica nel Sistema Solare

6 Dicembre 2012
Viviana Passaretti
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autostrada-magneticaLa sonda Voyager 1 della Nasa è entrata nell’ultimo tratto del sistema solare ed a breve sarà nello spazio interstellare. La notizia è stata annunciata nel corso del meeting dell’American Geophysical Union tenutosi a San Francisco.

Gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena hanno spiegato il modo in cui Voyager 1 è riuscito ad entrare all’interno di una vera e propria autostrada magnetica di particelle cariche in grado di collegare il campo magnetico solare con il campo magnetico interstellare.

Edward Stone, membro del team di Voyager, ha affermato: “Anche se Voyager 1 è ancora nell’ambiente solare, ora possiamo provare cosa significa esserne al di fuori perché le particelle entrano ed escono da questa autostrada magnetica. Crediamo che questo sia l’ultimo passo del nostro viaggio verso lo spazio interstellare. Le nostri migliori speranze per questo progetto sono vicine da qualche mese ad un paio di anni. La nuova regione non è come ce l’aspettavamo, ma dobbiamo aspettarci l’inaspettato da Voyager”.

Dunque, secondo la Nasa, al massimo tra un paio d’anni, ma già tra pochi mesi, Voyager consentirà di “scoprire l’inaspettato”, di individuare la connessione tra il campo magnetico solare ed interstellare.

Per comprendere il processo è fondamentale chiarire cosa sia l’eliosfera ossia è il volume di spazio dove è preponderante l’azione del Sole ed oltre la quale lo spazio non risente più dell’influsso elettromagnetico solare. Questo è il motivo per cui questa porzione di spazio viene definita spazio interstellare. Per analogia con la fisica dei fluidi, si è sempre supposto che la zona di divisione tra l’eliosfera e lo spazio interstellare fosse caratterizzata da discontinuità, chiamata eliopausa, preceduta da una zona turbolenta dove interagiscono il vento solare ed i flussi di particelle emessi dalle altre stelle. In effetti l’eliosfera agisce sulla materia all’interno del sistema solare, contenendolo fino al confine con l’inesplorato spazio interstellare.

Voyager è stato in grado di determinare che le particelle cariche, originate nell’eliosfera interna ed aventi una bassa energia, vengono accelerate verso l’esterno, mentre le particelle esterne dotate di elevata energia vengono spinte all’interno dell’eliosfera. Tale connessione permetterebbe uno scambio semplificato di particelle cariche tra eliosfera e spazio interstellare nella regione di confine.

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