Dystextia: gli sms incomprensibili come segnale clinico di un ictus

1 Gennaio 2013
Laura Elisa Rosato
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Dystextia: gli sms incomprensibili come segnale clinico di un ictus: immagina di essere un marito devoto, in attesa di sapere l’esito della visita ginecologica di tua moglie incinta di 11 settimane e ricevere riscontro con un sms sconclusionato: «Ovunque, thinging giorni accanto. Qualche è dove». Questo è ciò che è accaduto ad un uomo di Boston lo scorso dicembre. L’uomo, a conoscenza del fatto che sua moglie avesse disattivato il famigerato T9, noto per le sue bizzarre inferenze testuali, ha pensato di portare al più presto la moglie al pronto soccorso dove i medici le hanno diagnosticato un ictus in corso. Nel frattempo la donna accusava sintomi di disorientamento, incapacità di usare il braccio e la gamba destra e afasia.

L’sms incomprensibile era un segnale precoce dei danni a carico di una zona del cervello coinvolta nel linguaggio. La tempestività della diagnosi ha impedito che la situazione degenerasse, la ripresa è stata rapida e la gravidanza ha avuto il suo sereno corso. Questo caso, riportato recentemente negli Archives of Neurology e argomentato da tre medici della Harvard Medical School di Boston, suggerisce che ” il record di crescita digitale diventerà probabilmente uno strumento sempre più importante per identificare le malattie neurologiche, in particolare per le fasce di popolazione che si affidano prevalentemente allo scritto piuttosto che alla comunicazione orale” . Gli autori descrivono il fenomeno come “dystextia”, e lo short message system ,insieme alla e-mail , diventa ufficialmente il primo segnale clinico di allarme per gli ictus, come conferma il dottor Joshua Klein, uno degli autori del rapporto. Ancor più significativo il caso citato se confrontato con la rara incidenza del fenomeno nelle donne tra i 15 e i 34 anni: solo 11mila secondo i dati 2011 del centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie.

Naturalmente non c’è da preoccuparsi se si sbaglia a digitare per fretta, per più cose fatte contemporaneamente o per colpa della funzione di correzione automatica integrata negli smartphones: sarebbero definiti clinicamente dei “falsi positivi”. E’ da prendere in seria considerazione invece se lo scritto incomprensibile è accompagnato da problemi di pronuncia, di lettura e/o di comprensione del testo.

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