Italiani troppo rumorosi mora dall’UE per inquinamento acustico

26 Maggio 2013
Chiara Amendola
Per leggere questo articolo ti servono: 1minuto

inquinamento-acusticoTraffico, cantieri, sirene della polizia. L’italia è anche una combustione di suoni ambientali fin troppo presenti nella vita di tutti i giorni.

A lanciare l’allarme è la Comunità Europea, la nostra penisola non rispetta le norme comunitarie sull’inquinamento acustico ed arriva un ultimatum: due mesi di tempo per presentare precisazioni e controdeduzioni. Se le informazioni fornite dal governo non saranno ritenute sufficienti scatteranno da parte dell’UE le procedure d’infrazione che prevedono una multa salatissima.

Un restyling necessario che ci costerebbe non meno di 10 miliardi di euro e che prevede una nuova veste, decisamente più “green”, per alcune infrastrutture come ferrovie e strade.

Un problema che si fa sentire anche tra l’opinione pubblica, sono tantissime infatti le iniziative volte a ridurre l’inquinamento acustico nei centri urbanistici.

Molte ad esempio  le aziende ferroviarie che mettono al bando, almeno in alcuni vagoni, squilli e suonerie degli smartphone oltre musica ad alto volume, inclusa quella “sparata” in cuffia. In Italia si può, in prima classe, nelle aree silenzio di Trenitalia e nelle carrozze Relax di Italo.  Inoltre non va dimenticato il progetto “Stazioni Silenziose”  per alcuni scali,  fermate in cui è stato bandito l’uso dell’altoparlante per le comunicazioni che avvengono principalmente su schermi appositi.

Iniziative anche per i più piccoli per educarli ad una forma più pulita di “rumore”.

Lo scorso 21 aprile a Milano sono state istituite le “Giornate contro il rumore”, promosse dall’Accademia del silenzio. Si tratta di itinerari all’insegna di passeggiate, letture e concerti di musica rigorosamente non amplificata, tutto per dimostrare che è possibile fare silenzio anche nelle grandi metropoli.


//

SOSTIENI IL PROGETTO!
Sostienici
Quanto vale per te l’informazione indipendente e di qualità?
SOSTIENICI