Cannavacciulo si racconta: l'intervista allo Chef di Cucine da Incubo

19 Giugno 2013
Veronica Valli
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antoninocannavacciuoloLa prima stagione dell’edizione italiana di “Cucine da Incubo” è iniziata da poco ma lo chef che ricopre il ruolo di Gordon Ramsay da noi è già diventato un mito. E’ il partenopeo Antonino Cannavacciuolo, classe 1975, due stelle Michelin, Chef patron presso l’apprezzato ristorante di Villa Crespi ad Orta San Giulio. Grazie al suo talento e al suo estro tutto napoletano, chef Cannavacciuolo ed il programma sono diventati subito un cult. YOUng lo ha incontrato per un’intervista ed ecco quello che ci ha raccontato.

Innanzi tutto la ringrazio per avermi concesso quest’intervista. Lei è diventato noto al pubblico grazie al programma “Cucine da Incubo” ma in realtà è uno chef di grande fama, a capo della prestigiosissima cucina di Villa Crespi. Da dov’è nata la sua passione per la cucina? Com’è iniziato tutto?

Direi che è una questione di DNA, anche mio padre era un cuoco. Ammiravo le sue creazioni e le tavole imbandite della tradizione campana.
Ho avuto la fortuna di iniziare molto presto. Mio padre insegnava alla scuola alberghiera a Napoli. Già a 14 anni, dopo la terza media, sono riuscito ad entrare in alberghi a 5 Stelle come il Vesuvio a Sorrento, La Sonrisa, il Quisisana di Capri.

Lei è di Vico Equense ma vive al Nord da tanto tempo. Come coniuga queste due origini, per così dire, nella sua cucina?

Mi destreggio con i prodotti della terra partenopea, integrandoli, mixandoli e combinandoli con quelli piemontesi. Niente limiti, niente scrupoli, oso, cambio, tento … un connubio perfetto di sapori, fusione tra il passato e il presente per una cucina mediterraneo-creativa d’eccellenza.

C’è qualche chef che preferisce oppure a cui si ispira?
Stimo il lavoro di tutti i miei colleghi ma non mi ispiro a nessuno.
Per me non esistono un pensiero o una ricerca precisa, realizzare una nuova ricetta o un nuovo piatto significa permettere alle mie idee di fuoriuscire e prendere forma.

Parliamo di “Cucine da Incubo”. Com’è stato girare la prima stagione?
Personalmente, mi aspettavo che il mondo della televisione fosse più “finto” ma ho dovuto ricredermi: ho assistito a scene di vita reali, colme di emozioni.
È stata un’esperienza che mi ha colpito profondamente, storie di vita e passione, storie di persone che, ognuna nelle loro particolarità, riescono a lasciare un segno.

Qual è stato il momento più bello e quale il più brutto, la difficoltà più grande da affrontare?
I momenti belli sono stati tanti, le soddisfazioni dopo il duro lavoro sono sempre gradite…ma non ci si ferma mai, la costanza, l’impegno e la fatica sono la passione e le difficoltà quotidiane che il nostro lavoro si trova ad affrontare

Lei è diventato già un personaggio, soprattutto sul web. Ma cosa fa Chef Cannavacciuolo quando non è in cucina? Quali sono i suoi passatempi preferiti, ad esempio, che musica ascolta?
Quando sono in cucina, passo il tempo libero con i miei figli e mia moglie, e se riesco a ritagliarmi qualche ora, vado a pescare.

Una domanda forse banale ma che si chiedono in tanti: qual è il suo piatto preferito?
Pasta e fagioli! Mi ricorda l’infanzia e mia nonna in cucina che con i suoi cocci sul fuoco già di prima mattina cucinava questo piatto.

Torniamo un attimo al suo lavoro. Che cosa consiglierebbe ad un giovane che si affaccia alla sua professione o che desidera diventare uno chef?
Frequentare scuole serie, fare stage anche all’estero per confrontarsi con culture e tradizioni diverse, ma soprattutto per diventare chef ci vuole passione, umiltà e determinazione.

Qual è il segreto per affermarsi nell’alta cucina?
Determinazione, costanza, passione e umiltà. La voglia di continuare a imparare, di mettersi in gioco.

Domanda di rito. Che progetti ha per il futuro? Ci sarà una nuova stagione di “Cucine da Incubo”?
Continuerò a occuparmi delle mie strutture (Villa Crespi, La Locanda del Pilone, Laqua Spa & Terrace Suites).
Per quanto riguarda “Cucine da Incubo” lasciamo finire la prima stagione.

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