Libero Grassi, un eretico borghese, un semplice imprenditore

28 Giugno 2013
Marco Miggiano
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Libero Grassi, un eretico borghese, un semplice imprenditore. Si racchiude tutto qui il senso e l’importanza sia di un uomo che di un libro a lui dedicato. Libero Grassi, una delle figure fondamentali della lotta al pizzo, iniziata e portata avanti dall’imprenditore siciliano negli anni ’80 quando denunciare era, ancora più di oggi, una scelta difficile, coraggiosa e solitaria.
Libero Grassi. Storia di un’eresia borghese” è, infatti, il volume di Marcello Ravveduto, Presidente dell’Associazione Antiracket Coordinamento Libero Grassi che ha voluto tracciare la figura di un uomo straordinario che ha segnato inesorabilmente il cammino della lotta al racket a Palermo ma non solo.

Il libro è un attenta biografia di quello che l’autore definisce un eretico borghese, un semplice imprenditore che con naturalezza faceva il proprio mestiere, quello del commerciante tessile continuando il lavoro paterno, rinunciando così anche ad alcune sue aspirazioni giovanili. Un uomo che viveva con convinzione e determinazione le sue idee, portate avanti con scelte coraggiose e spesso rischiose; per certi versi un politico atipico, formatosi nell’anti fascismo familiare, che aveva l’obiettivo di diffondere cultura e legalità nel paese, ma quelle vere, genuine e non come purtroppo accade oggi dove l’anti mafia è divenuta quasi una professione. Denunciare mafiosi per racket in Sicilia in quegli anni era uguale a condannarsi a morte da solo. Nonostante ciò, Libero Grassi, consapevole del pericolo che viveva con la sua famiglia non si arrese, mai, forse nemmeno da morto.

Un libro che si divide tra narrativa e giornalismo d’inchiesta, che esalta la figura di un eroe civile, di quell’uomo che con le sue denunce destabilizzò forse per la prima volta la mafia siciliana che scelte di eliminarlo il 29 agosto del 1991. In quel momento Libero era solo, non ascoltato ed abbandonato dalle istituzioni, nazionali e locali, che non l’hanno saputo proteggere ed ascoltare, ma anche abbandonato dalle associazioni di categorie locali che non furono in grado di trasmettergli quella vicinanza che avrebbe trasformato la sola voce in un unico grido. Pagare il pizzo alla mafia era una routine, una spesa mensile contabilizzata con naturalezza. Così funzionava, ma per Libero Grassi non era così che doveva funzionare.

Libero oggi è divenuto un punto di riferimento per chi decide di combattere il racket ed il pizzo, ma anche la mafia in generale, un semplice eroe siciliano a cui ci si ispira per la difesa del bene comune. Il suo pensiero e le sue scelte continuano ancora oggi a vivere ed ostacolare le mafie grazie al prezioso lavoro della prima associazione anti racket formatasi a Palermo, Libero Futuro, che nella parte occidentale dell’isola siciliana non solo aiuta a capire e a far conoscere la profondità e lo spessore dell’imprenditore siciliano ma soprattutto offre un’assistenza concreta a quei commercianti che ancora subiscono intimidazioni.

Sul sito www.antiracket.info, proprio seguendo gli insegnamenti di Libero Grassi, è inoltre attiva una campagna per il consumo critico, per contrastare il pizzo, per promuovere la legalità; un modo semplice e pratico di scegliere dove spendere i propri soldi, decidendo così di comprare esclusivamente da quei commercianti che espongono un piccolo bollino di “Consumo Critico – Addio Pizzo”. L’iniziativa in questione è promossa dal FAI, Federazione delle associazioni antiracket ed antiusura italiane, un coordinamento di oltre 60 associazioni che combattono sui propri territori il pizzo.

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