Neonati: meno vaccini e svezzamento anticipato per risparmiare. L'allarme dei pediatri

15 Luglio 2013
Aurora Scudieri
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svezzamento Gli italiani non si lasciano schiacciare dalla crisi e le pensano davvero tutte per riuscire a risparmiare. Questa volta i tagli toccano i bambini molto piccoli. Anticipare lo svezzamento, ridurre dell’uso di medicinali e di alimenti specifici per malattie rare e tagliare sui pannolini il più possibile.

8 genitori su 10 dichiarano di avere problemi economici a garantire cure sanitarie e assistenziali ai bambini da zero a 14 anni. Il numero equivale a 8,3 milioni di italiani secondo l’Istat.
I neogenitori faticano a garantire la migliore assistenza sanitaria ai piccoli, decidendo così di privarli di vaccinazioni, calate dell’8%. Una situazione che fa lanciare l’allarme ai pediatri, da Nord a Sud che, grazie alla collaborazione del nuovo osservatorio Paidòss sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, mettono in evidenza come i tagli su dieta e salute dei più piccoli possono causare danni irreparabili.

Secondo i dati forniti dai pediatri, il 54% dei genitori ha tagliato le spese per controlli diagnostici e specialistici e il 60% anticipa lo svezzamento per risparmiare dato che il latte artificiale costa troppo e si tende sempre più a scegliere quello che costa meno e non quello consigliato dai pediatri.

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