Ecco ZMap, che sonda internet in un’ora

29 Agosto 2013
Veronica Valli
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ZmapUn team di ricercatori dell’Università del Michigan ha creato un tool davvero rivoluzionario che consente di rilevare le dimensioni e l’attività di internet in circa un’ora. Si chiama ZMap ed è uno scanner di rete che permette di sondare con una sola macchina (un buon pc) e una connessione rapida l’intero network presente sul pianeta Terra. A riportare la notizia è stato il sito Mashable.com, ripreso poi da diversi altri portali come Downloadblog.

IL TOOL – Il tool è finalizzato soprattutto agli esperti di sicurezza informatica, che potranno analizzare l’estensione e i danni arrecati dai malware in tempi molto brevi. Stando ai calcoli degli sviluppatori di ZMap, con questo sistema è possibile effettuare un’analisi globale in tempistiche che vanno da 44 minuti a un’ora, naturalmente utilizzando un collegamento gigabit network. Fino ad oggi le analisi del genere erano possibili ma la loro realizzazione era lenta e molto dispendiosa, senza contare che servivano parecchi PC per effettuarle ed un grosso impiego di energia e tempo.

COME FUNZIONA – Zmap funziona in modo molto più rapido, con una serie di pacchetti dati smart fatti di un programma che contiene tutte le informazioni rilevanti ed è in grado di registrarne di nuove, dunque una volta giunti a destinazione torna indietro e comunica automaticamente ciò che è successo alla macchina. Un metodo questo più veloce di circa 1000 volte rispetto al precedente e per farlo funzionare serve un hardware molto meno potente.

ANALISI DELLA SALUTE DEL WEB – Inoltre, sembra che il tool sia in grado di scoprire qualche interessante novità della Rete. Ad esempio, ZMap può essere utile per un’analisi della salute del web. Ad esempio, se l’analisi può essere effettuata in 44 minuti, significa che potenzialmente si può seguire in tempi rapidi un disastro che distrugge le connessioni, come ad esempio l’Uragano Sandy che flagellò la Costa Est degli Stati Uniti. Riflettendo sul fatto che con ZMap si può seguire quotidianamente la rete, se ne potrebbe ricavare anche una sorta di studio del suo “ciclo biologico”, individuando le ore più e meno trafficate. Senza contare il fatto che potrebbe essere utilissimo per la sicurezza informatica, perché se si conosce una vulnerabilità si potrebbe conoscere in circa un’ora quanti PC sono stati compromessi nel mondo.

 

 

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