Bertolucci: confessione shock su “Ultimo tanto a Parigi”
Giunge inaspettata, dopo così tanti anni, una confessione di Bernardo Bertolucci in proposito di “Ultimo tango a Parigi”, il suo celebre film uscito nel 1972. Una confessione che ha stupito un po’ tutti, anche perché riguarda la celeberrima e scandalosa “scena del burro”, che a suo tempo fu censurata e fu il motivo della rottura tra lui e Maria Schneider, protagonista del film assieme a Marlon Brando.
LA CONFESSIONE – “Forse sono stato colpevole per Maria Schneider ma non potranno condannarmi per questo” ha dichiarato Bertolucci a Parigi, nel corso della masterclass sul cinema organizzata alla Cinematheque francaise che fino al 13 ottobre dedica una retrospettiva all’opera del regista. Commentando col direttore della cineteca Serge Toubiana i retroscena de “L’ultimo Tango a Parigi”, Bertolucci si è soffermato sulla scena del burro tra Brando e la Schneider, raccontandone l’esegesi. “L’idea di come girare questa scena è venuta a me e a Brando mentre stavamo facendo colazione seduti sulla moquette dell’appartamento parigino e a un certo punto lui ha cominciato a spalmare del burro su una baguette” ha raccontato il regista “subito ci siamo dati un’occhiata complice. Abbiamo deciso di non dire niente a Maria per avere una reazione più realistica”.
IL RANCORE DELLA SCHNEIDER – Quando gli è stato chiesto se non ritenga che sarebbe considerato “immorale” al giorno d’oggi comportarsi in questa maniera coi propri attori, Bertolucci a ribattuto ironicamente di non essere “un uomo di oggi”, salvo poi ritornare serio e spiegare ancora la vicenda. “Maria voleva fare cinema a tutti i costi, era molto giovane, aveva vent’anni all’epoca del film. Per tutta la sua vita poi è stata molto rancorosa sia nei miei confronti che nei confronti di questo film. Rancorosa perché si è sentita sfruttata. E’ purtroppo ciò che spesso succede quando si è dentro un’avventura che non si comprende. Lei aveva un’intelligenza istintiva. Non aveva i mezzi per filtrare quello che le è successo”. Non è un caso che la Schneider, scomparsa nel 2011, abbia sempre dichiarato che la “scena del burro”, che riguardava sesso anale, non fosse nella sceneggiatura e che avrebbe preferito non girarla poiché l’ha considerata una violenza e un’umiliazione. L’attrice ebbe in seguito diversi scompensi psicologici ed ebbe anche molti problemi di droga. Solo alla sua morte Bertolucci ammise per la prima volta che avrebbe voluto domandarle scusa.