Tarantino: "Django? Troppo bello, faccio un altro western!"

28 Novembre 2013
Valentina Sanseverino
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download“Non posso dire granché, ma una cosa posso dirla. Una cosa che non ho ancora detto a nessuno. Posso dire il genere del film che sto scrivendo: un western. Non un sequel di Django, ma un altro western. Mi sono divertito così tanto a fare Django, e amo così tanto i western, che dopo aver imparato da solo come si fa a farne uno mi sono detto: “OK, ora che so cosa fare perché non farne un altro?”

djangocomicmainCon poche battute condite dall’ironia e dalla leggerezza che da sempre lo contraddistinguono, il maestro del b-movie Quentin Tarantino solleva quel velo di segretezza che avvolgeva il suo nuovo progetto. Qualche sera fa, ospite al Tonight Show di Jay Leno, dove presentava in anteprima l’uscita dell’attesissima graphic novel del suo ultimo capolavoro Django Unchained, il regista-sceneggiatore-attore-produttore, che di recente aveva dichiarato di voler fare film solo fino a 60 anni, si è lasciato andare sul suo prossimo, prolifico futuro.

Niente James Bond, come da qualche parte si vociferava – “Casino Royale era l’unico che avrei voluto girare, ma hanno perso questa opportunità” ha ammesso con scarsa modestia Quentin – ma anche l’idea del terzo ed ultimo episodio della saga di Kill Bill – quello che i suoi fan attendono dal 2009 e che dovrebbe incentrarsi sulla vendetta della figlia di Vernita Green (Vivica A. Fox), che in Kill Bill Vol. 1 aveva assistito all’uccisione della madre da parte della Sposa – si fa sempre più lontana.

Levon-Biss_Quentin-Tarantino_071212-2890_V1Dalla miriade di progetti incompiuti, idee abbozzate, spunti sommessi tra cui da anni i cinefili di tutto il mondo si barcamenano confusi (da Vega Brothers, sui fratelli Vic e Vincent Vega che appaiono rispettivamente interpretati in Resevoir Dogs da Michael Madsen e in Pulp Fiction da John Travolta, al remake di Le Implacabili Lame di Rondine d’Oro dei fratelli Shaw che Tarantino dichiarò in passato di voler girare in mandarino, fino al biopic su Jimi Hendrix) e a cui si affianca il suo prolifico e instancabile impegno come “presentatore” di piccole produzioni indipendenti, per lo più orientali, nel mercato americano:, emerge oggi la prima certezza: il suo prossimo film sarà un western.

download (2)Forse racconterà la storia, ambientata in Australia, dell’abolizionista John Brown; o forse sarà proprio quel Killer Crow, ambientato all’indomani dello sbarco in Normandia, che avrebbe dovuto inizialmente rientrare in Inglorious Basterds e di cui tanto si parò come l’epilogo di un’ideale quanto mai dichiarata trilogia. Quel che certo è che quel vulcano che Tarantino ha in testa sta cominciando a risvegliarsi, come sempre più di frequente accade, tanto che l’intervallo di tempo tra un film e l’altro negli ultimi tempi si assottiglia sempre di più per la gioia dei cinefili.

Quentin-Tarantino.-Segni-particolari-fuori-di-testa_h_partbMerito, forse, dei cambiamenti avvenuti nel suo processo creativo negli ultimi anni. “E’ divertente, se ci penso negli ultimi cinque anni mi sono evoluto. Prima, quando dovevo scrivere, di giorno dovevo andarmene in un luogo pubblico, un bar o un ristorante, per stimolare la creatività. A casa, invece, scrivevo solo di notte. Con Inglorious Basterds – prosegue Quentin le mie abitudini sono cambiate. Ho cominciato a scrivere a casa dalle dieci verso le cinque o le sei, quando l’ispirazione mi abbandonava. Poi me ne andavo nella mia piscina riscaldata. Puoi assumere droghe o puoi avere una piscina riscaldata. Io ho la piscina. Nuoto, me ne sto sdraiato, ma sto soprattutto in ammollo mentre penso alle scene che ho appena scritto. In piscina penso a come migliorarle o a cosa fare dopo e le idee mi vengono naturalmente. Allora esco dalla piscina e prendo appunti sulle nuove scene di cui mi occuperò il giorno dopo”.

download (3)Leno lo guardava con curiosità e divertimento misto ad una certa tenerezza e la sua espressione beffarda si è tramutata in un sorriso dolce ricordando il loro primo incontro, in quel lontano 1992, quando l’allora neonominato conduttore del fortunatissimo Tonight Show volle invitare nel suo salottino uno sconosciuto regista emergente che lavorava in un video store e che aveva scritto una strana storia, una storia violenta, dallo humor nero, che raccontava di sei spietati assassini ognuno con il nome di un colore..

http://youtu.be/gbeH72dZzcE

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