Primo chiosco ad energia solare, per paesi in via di sviluppo

1 Dicembre 2013
Aurora Scudieri
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chiosco Raccogliere firme, presentare il proprio programma politico o vendere piccoli oggetti anche lì dove non c’è elettricità, grazie a Solarkiosk, il primo chiosco al mondo che va ad energia solare. Secondo i suoi ideatori, il chiosco avrà, oltre alla finalità commerciale, “anche una funzione sociale e di aggregazione”.

Il chiosco solare “è composto di un kit che può essere assemblato direttamente sul posto si tratta di strutture leggere che non richiedono container e che possono essere facilmente trasportate in aree remote, in casi estremi, anche a dorso di mulo”. I pannelli solari, quindi, permettono a Solarkiosk di “rimanere illuminato durante la notte e fornire utile energia agli abitanti dei villaggi interessati”.

Realizzato dall’omonima azienda tedesca, il chiosco solare “è un chiosco dotato di pannelli solari fotovoltaici sistemati sul tetto, in grado di produrre energia elettrica per l’illuminazione, per la ricarica di telefoni cellulari e di piccoli elettrodomestici, questa particolare struttura è stata ideata per le necessità dei paesi in via di sviluppo, specialmente per quelle aree non raggiunte dalla rete elettrica, dove anche solo ricaricare un telefono cellulare, può significare viaggiare per giorni. Stiamo parlando di un mercato ipotetico di 1,5 miliardi persone, di cui 800 milioni solo in Africa” spiega dettagliatamente il sito web nextville.it. Il primo Solarkiosk, infatti, è stato installato proprio in Etiopia lo scorso anno. Oggi ce ne sono sette in Etiopia e cinque in Kenya.

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