1 donna su 2 rimane incinta a Natale

19 Dicembre 2013
Aurora Scudieri
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Natale Se ti piacciono le sospese attenta ai bebè sotto l’albero. Secondo uno studio inglese svolto dal sito web Lloydspharmacy Online Doctor del Daily Mail, infatti, oltre la metà delle donne britanniche rischia una gravidanza, soprattutto non desiderata, nel periodo di Natale.
Nelle notti dedicate ai regali, infatti, il 51% delle donne fertili dimentica di prendere la pillola.

La motivazione è spesso dovuta all’eccesso di alcol che porta il sesso debole a questa dimenticanza. Una donna su due dichiara di dimenticare la pillola per aver bevuto troppo, mentre una su sette la dimentica per via dello stress dovuto alle preparazioni.
Il 28% inoltre, spiega lo studio, dimenticano di mettere la pillola nella propria valigia prima di partire per le feste.

Cosa fare? Ricorrere alla pillola del giorno dopo inseguito alla notte del 24 dicembre. Una donna su dieci, infatti, confessa di averla presa per evitare “brutte” sospese.

Infine un terzo delle signore raccontano di essere costrette a non prendere la pillola contraccettiva non avendo trovato farmacie aperte durante le giornate di festa o la disponibilità del proprio medico a preparare loro la ricetta.

Dal mese di gennaio la richiesta di aiuto per gravidanze indesiderate sul sito web di consigli British Pregnancy Advisory Services aumentano infatti addirittura del 40%. E di conseguenza l’Ufficio nazionale nelle statistiche parla di un netto aumento delle nascite nel mese di settembre, ovvero 9 mesi dopo Natale.

Non sono solo le inglesi, però, ad essere distratte a causa dell’alcol. Secondo la SIGO, Società italiana di ginecologia e ostetricia, infatti, il consumo esagerato di alcol e la tendenza ad avere partner di volta in volta diversi portano molte adolescenti a restare incinta nel periodo natalizio.
“I ragazzi vanno spesso via in gruppo durante le Feste: l’eccessivo consumo di alcol, a cui si unisce l´abitudine ad aver rapporti con più partner, può far andare incontro ad una gravidanza non programmata, ma espone anche alla possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmesse”, spiega il presidente della Sigo, Nicola Surico.

“Nel nostro Paese mancano ancora dati statistici specifici, che permettano anche di caratterizzare il fenomeno con maggiore precisione tuttavia sappiamo già che la situazione più critica riguarda le ragazze di età compresa tra i 14-15 anni e i 18 anni” prosegue il presidente della Sigo “Tuttavia, questo discorso non può non coinvolgere anche i ragazzi, che troppo spesso hanno dei comportamenti sbagliati, di cui poi fanno prevalentemente le spese le ragazze”.

Per evitare questi “incidenti” la Sigo sta pensando alla realizzazione di alcune realtà ospedaliere con ambulatori per l’adolescenza a carattere multidisciplinare dove specialisti come il ginecologo e l’infettivologo diano informazioni sulla corretta sessualità ai più giovani. “Agli adolescenti, a cui spesso su queste tematiche manca il ruolo ´educativo´ della scuola e soprattutto della famiglia occorre ricordare che e´ bene non dimenticare la pillola anticoncezionale e che e´ meglio optare per il preservativo se si hanno rapporti con partner diversi” continua il presidente Sigo, Surico “Per informazioni, oltre che al proprio ginecologo, ci si può rivolgere alla rete dei consultori, che in alcune aree del Paese, ad esempio al Nord, risulta abbastanza soddisfacente, mentre per le situazioni di emergenza ci si può recare ai Pronto soccorso ostetrici”.

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