Spagna, produzione di fegato d'oca etico, senza violenza sugli animali

1 Gennaio 2014
Aurora Scudieri
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oche

Buonissimo ma anche cattivo, per il modo in cui vengono trattati gli animali al fine di produrlo. Ora gli amanti di fois gras potranno averne la coscienza pulita e il palato soddisfatto.

Arriva infatti, dall’allevamento di Eduardo Sousa, a Pallares, un villaggio di 400 abitanti in Spagna, un nuovo metodo di allevamento. Oltre mille oche girano libere, mangiando alimenti naturali, e spiccano il volo fino al parco naturale di Donana, in Andalusa, ad un centinaio di chilometri dall’allevamento, e poi ritornano.

Diventeranno fegato d’oca, è certo, ma mai prima di essere abbattute e solo dopo essere state libere e ben nutrite.
La Pateria de Sousa è l’unico allevamento bio omologato in Europa e nel mondo anche se il suo padrone, Eduardo Sousa dice di non essere uno sfegatato ecologista.
Se produce del fegato d’oca “etico” è perché “non sa fare altro” confessa Sousa che sogna “che nessun animale soffra mentre viene abbattuto”.

Secondo Eduardo, che ha ereditato l’allevamento da suo padre, la produzione di grasso nel fegato dell’oca “è un processo naturale” ma ciò non significa che il processo sia semplice. “Perché le oche producano naturalmente un fegato grasso bisogna far loro mantenere degli istinti naturali. Devono essere selvagge o credere che lo sono ancora. Un uccello nato in cattività non produrrà mai fegato grasso” spiega Sousa.
Nate e cresciute in libertà le oche, convinte di dover migrare, accumulano grasso nel fegato, ma poi non sì mettono in viaggio. Perché? “Bisogna dal loro la voglia di restare” spiega molto seriamente Eduardo.

L’allevamento di Sousa produce 400kg di fegato d’oca all’anno che viene venduto a Dubai ma anche alla Casa Bianca e alla famiglia reale spagnola. Il resto viene messo in vendita ad un prezzo di 163 euro per 180 grammi. A costare sono, come spiega l’etichetta, l’etica e la rarità del prodotto.

 

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