[Bufala] Negazionismo della Shoah

27 Gennaio 2014
Giovanni Pili
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Il reato di negazionismo della Shoah non è “contro l’opinione”. Non esiste libertà di informazione se viene inquinata.

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Negare la Shoah non è solo diffamazione. Risponde ad un preciso disegno – sostenuto da ambienti neonazisti o da governi anti-israeliani, come l’Iran – quello di rispondere ad una anomalia diametralmente opposta: Usare l’Olocausto per giustificare o sminuire gli eccessi commessi dalle politiche di Israele contro i Palestinesi, che offendono le vittime della Shoah tanto quanto il negazionismo, se non di più. Quanto tempo deve passare prima di poterne parlare serenamente, senza essere accusati di “antisemitismo”? Noi crediamo che non sia impossibile tra persone oneste e adulte. Abbiamo raccolto sei temi che maggiormente capita di sentire da chi dissemina la bufala del negazionismo, specialmente in Internet. Per ognuno esiste una risposta razionale e dimostrata, per chi vuole ascoltare. Chi crede di starne fuori perché la sua “bufala preferita” riguarda solo cerchi nel grano o scie persistenti nel cielo è un povero illuso. Non esiste una “disinformazione buona”. Tutti i regimi totalitari – quindi assassini – erano imbevuti di cultura esoterica. A buon intenditore…

La combustione dei corpi richiede un ingente quantità di combustibile.

All’aperto per poter bruciare un corpo occorre una gran quantità di combustibile, perché l’energia necessaria si disperde nell’atmosfera. Non di meno, qui parliamo di forni crematoi. Pertanto l’energia viene trattenuta e la sua dispersione notevolmente ritardata. Tutto sta nel mantenere la temperatura costante. All’aperto questo significa aggiungere sempre maggiori quantità di carburante, al chiuso invece è sufficiente che il forno isoli dall’ambiente esterno conservando il calore prodotto all’accensione. Basta conoscere le leggi della termodinamica, le quali non sono state scoperte nel dopo guerra, per rovinare la reputazione di Hitler.

La croce rossa trovò solo 30.000 corpi. Non 10 milioni.

Forse ci si riferisce ai corpi intatti trovati nei primi giorni? Non quelli gettati nelle fosse comuni, come quelli di Chelmno (Kulmhof), Birkenau e Sobibor, in mare o nei fiumi, come a Budapest. Racconta un ufficiale delle SS, il Ministerialrat Linden:

«Le centinaia di migliaia di corpi già sotterrati ponevano un problema psicologico … la generazione futura non avrebbe, forse, compreso queste cose».

La gran parte venne polverizzata nei forni. Se teniamo conto che nonostante questi metodi di eliminazione la Croce Rossa ne abbia trovato comunque una cosi ingente quantità, non fa altro che rafforzare la verità, ovvero che i nazisti riuscirono a sterminare 10milioni di persone, di cui 6milioni, ebrei. In realtà non si capisce da dove salti fuori questo computo. La Croce Rossa ha sempre smentito. C’è da dire poi che solo 6 lager su 35 sopravvissero intatti dopo la guerra, gli altri vennero completamente dati alle fiamme. Molti vennero addirittura bombardati. I negazionisti, conti alla mano, sostengono che si tratta di una cifra tale che, ogni lager non avrebbe comunque potuto mai operare in questo modo.

Facciamo un po’ di conti.

10milioni diviso 35, fa, più o meno 285.000. Ogni campo doveva avere più di una camera a gas, supponiamo che in media fossero solo due per campo. 285.000 diviso due fa 140.000. I giorni dell’anno sono 360, vanno moltiplicati per 4 (gli anni che passano dal 1941 al 1945, in tutto 1440 giorni. I 140.000 deportati per ogni camera a gass di ogni lager in tutto il periodo di funzionamento vanno divisi dunque per 1440, otteniamo cosi 97 morti al giorno. I negazionisti hanno applicato il calcolo a quei soli 6 lager rimasti attivi all’arrivo degli alleati? Supponiamo sia vero e che tutti avessero solo due camere a gas: 10milioni diviso 12, (due camere per lager) diviso 1440 giorni, fa 578 internati uccisi al giorno. Anche questa cifra non ci sembra impossibile. Proviamo a fare il ragionamento al contrario, considerando i dati della Croce Rossa come esaustivi, con sei lager i morti giornalieri in media sarebbero stati 14. Tenendo conto dei treni con migliaia di nuovi deportati che ogni giorno arrivavano in questi lager, dobbiamo considerare l’ipotesi che i forni non potevano cremare dai 97 ai 578 morti al giorno; però potevano ospitare decine di migliaia di persone. Visto che ne sarebbero morte solo 14 al dì. Insomma ragionando per assurdo otteniamo che, la tesi negazionista è assurda.

La presenza del giovane Alfred Hitchcock dimostra che i filmati sono stati taroccati.

Ci sono le prove che il grande regista abbia fatto questo? Dovremmo supporre poi che durante la guerra gli americani avessero allestito dei mega set cinematografici con tante comparse di uomini donne e bambini, tutti anoressici.

Il rapporto Leuchter

drdeathLa storia di Leuchter è una perla del dilettantismo. Vale comunque la pena di essere citata perché attorno a questa gira ancora gran parte del negazionismo attuale. Fred Leuchter sostenne, “dati alla mano” che non ci fosse traccia di Ziklon-B nelle camere a gass di Auschwitz. Dal Forno 2 del famigerato lager, per scagionare il neo nazista Zündel da un processo in Canada in quanto accusato di negazionismo e apologia del nazionalsocialismo, preleva 32 campioni di materiale e li fa analizzare ai Alha Analytical Laboratories di Ashland nel Massachusetts. Ma l’acido cianidrico (principio attivo del Zyklon-B) non penetra per più di 10micron nelle pareti, (si tratta di una misura inferiore al diametro di un capello) mentre l’improvvisato chimico Leuchter raccolse campioni di misura ben maggiore. Al processo contro Zündel, il perito James Roth, che si occupò di analizzare i campioni sostenne:

«Ho diluito i campioni di Leuchter per dieci, centomila volte … Se si cercano tracce di cianuro si analizza la superficie del materiale non c’è nessun bisogno di guardare in profondità perché di sicuro lì non se ne trovano».

Insomma, Leuchter, ex inventore di sedie elettriche e “rivoluzionarie” camere a gas, nonché affezionato simpatizzante degli ambienti neonazisti, ha palesemente falsato i suoi test. Esiste un bellissimo documentario sulla vicenda del regista Errol Morris, Mr. Death, il titolo è già abbastanza eloquente.

Non esistevano abbastanza ebrei in Europa.

I dati anagrafici relativi al numero degli ebrei in Europa prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale esistono e portano ad una stima pari a 12milioni. Lo stesso Heichmann a Wannsee stima di poterne sterminare 11milioni. Sostenere che non esistevano abbastanza ebrei nel periodo, dovrebbe postulare che gli impiegatii dell’anagrafe tedesca cospirassero contro l’ancora bambino Adolf Hitler. Probabilmente la risposta più sensata dei negazionisti potrebbe essere che gli archivi sono stati taroccati. Nel caso, sarebbero riusciti a invecchiare di mezzo secolo la carta e l’inchiostro degli archivi. Di tutti gli archivi. In tutto si stimano dagli 8 ai 12 chilometri di documentazione sulla Shoah. Leuchter e David Irving (guru dei negazionisti e grande estimatore di “Mr. Death”, che nonostante l’evidente bufala, pubblica il rapporto di Leuchter) citano i finti diari di sedicenti ufficiali nazisti, accennando – già che ci sono – ai falsi diari di Hitler. Come se non sapessero che il mercato dei finti diari è sempre esistito e non riguarda solo la Shoah. Insomma, basterebbe mettessi a vendere i falsi diari di Provenzano e Riina per scagionarli da ogni accusa di associazione mafiosa.

Prove ancora più tangibili sono gli archivi dei lager, i resti degli oggetti personali delle vittime, le rovine dei campi di concentramento, i denti d’oro depositati a tonnellate nelle cassette di sicurezza delle banche e tanto altro.

Suggeriamo alcuni siti e pagine web per approfondire. Per cominciare abbiamo l’Holocaust Report, del Guardian. Potete consultare anche un sito in italiano: Olokaustos. Riguardo l’uso dei gas tossici, potete leggere questo capolavoro di post, scritto da Andrea Carancini.

Difendere la memoria di TUTTI i genocidi dovrebbe essere un dovere, soprattutto se questi sono capitati a popoli che oggi si trovano ad essere governati da regimi che non ci piacciono. E’ un esercizio di onestà e tolleranza; due elementi la cui carenza genera mostri. Un circolo vizioso che sarebbe ora di fermare.

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