Nanotecnologia e Staminali: Si avvicina l'era dei Replicanti

11 Febbraio 2014
Giovanni Pili
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Costruire organi in laboratorio con la nanotecnologia non è più fantascienza.

blade-runner-rachelSarà possibile un giorno costruire degli esseri umani in laboratorio, fabbricando ogni tessuto e organo, progettati da appositi ingegneri, realizzando così i primi replicanti? Un gruppo di ricercatori, studiando le staminali, sembra aver posto la prima pietra lungo questa strada, realizzando una nanotecnologia che sarebbe in grado di produrre interi organi. Nel giro di un mese si sono registrati progressi notevoli in tre campi importanti: Su quello delle nanotecnologie si è arrivati a realizzare transistor dalle dimensioni di un acaro; nella genetica sono i studio i geni che provocano l’insorgere dei tumori; i medici sono sempre più avanti nel controllo della produzione di cellule staminali.

Sulla rivista Applied Materials and Interfaces è apparso uno studio, opera dei ricercatori dell’Università di Surrey, che promette di mettere assieme gli sforzi in questi tre grandi ambiti impiegando nanotubi di carbonio a mo di impalcature per la produzione di staminali.

Uno dei ricercatori, Alan Dalton, è entusiasta riguardo queste impalcature artificiali:

«Potrebbero, un giorno, permettere di produrre interi organi umani senza il bisogno di donatori … Anche se i nanotubi di carbonio sono stati utilizzati per qualche tempo nel campo della biomedicina, il loro utilizzo nella ricerca sulle cellule staminali umane non era mai stato esplorato con successo».

Tutt’oggi come impalcature vengono utilizzate cellule animali, che comportano il rischio di contaminazione da parte di agenti patogeni. Magari un giorno potremmo anche ordinare ad una macchina di produrci una bistecca o un’insalata, senza che nessun essere vivente ne risenta, un po’ come nei replicatori di Star Trek. Non ci resta che aspettare qualche secolo e goderci lo spettacolo.

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