VocaliD: donare l'identità vocale per la prima banca umana della voce- VIDEO

29 Marzo 2014
Laura Elisa Rosato
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Per i più risulta facile dire ciò che non si vuole, non è così per chi è affetto da gravi disturbi del linguaggio. The National Institute on Deafness and Other Communication Disorders stima che ne siano affette almeno 7.5 milioni di persone solo negli Stati Uniti.

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A questo intende porre rimedio la scienziata Rupal Patel della Northwestern University , che insieme al dottor Tim Bunnel del Nemours Alfred I duPont Hospital for Children, hanno dato vita a  VocaliD,  nuovo sistema tecnologico che permetta loro di riacquistare una propria “identità vocale”. Una ricerca promettente sovvenzionata dalla National Science Foundation.

Per farlo però ha bisogno di donatori: è necessario incoraggiare a donare la propria voce a chi sta perdendo la propria. Prima viene studiato il timbro vocale della persona affetta da disturbi del linguaggio e poi si cerca il timbro vocale surrogato che più si avvicini a quello originale.

Il processo di registrazione è ancora in fase di perfezionamento, il fondatore di VocaliD e gli esperti che compongono il suo team pensano ad una applicazione web o per mobile che consenta ai donatori di registrare la loro voce in remoto nella massima tranquillità ( un po’ come Siri per IoS). Una volta che la voce è stata registrata viene mixata ai suoni che il paziente è in grado di produrre: la voce finale sarà il prodotto del perfetto blend di entrambe le sonorità. Il tutto attraverso un software, il  ModelTalker che destruttura le frasi pronunciate in unità minime di discorso che vengono poi usate dal paziente per formare le frasi che intende pronunciare.

I donatori dovranno avere sesso, età e persino taglia che si avvicini alla voce di chi riceverà in dono il timbro vocale, per assicurare una perfetta combinazione persona/voce. La sorgente vocale di ognuno di noi è unica e riflette l’anatomia individuale. Di fondo un’idea piuttosto semplice ma che potrebbe avere un forte impatto sulle vite di coloro che si affidano a voci sintetizzate per esprimere i loro pensieri e i loro bisogni.

Il processo di donazione richiede solo poche ore , durante le quali si dovranno leggere e e ripetere brevi frasi che, messe insieme, andranno a coprire una vasta gamma di combinazioni e di suoni che caratterizzano la lingua inglese. Sono necessarie circa 800 frasi perché la voce sia utilizzabile e almeno 3.000 perché sembri il più possibile naturale.

Contribuisci anche tu alla creazione della “banca della voce”, regala a chi non ha più voce la chance di poterti dire “Grazie”.


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