Indizi di Vita su un Satellite di Saturno

4 Aprile 2014
Giovanni Pili
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Encelado, il Satellite Oceano: la si potrebbe chiamare così. Stiamo parlando di una delle lune di Saturno, pianeta che ne possiede parecchie: Nel giugno 2007 la conta è arrivata a ben 62 corpi celesti regolarmente orbitanti attorno ad esso.

ed4905340c21a9bcfda974339c66e42fNascosto sotto la calotta ghiacciata che riveste il pianeta, animata da potenti geyser provocati dalla forza gravitazionale di Saturno, si nasconderebbe un immenso oceano ed andando in profondità si arriverebbe al fondale roccioso, una sfera che potrebbe ospitare la vita, protetta dalle radiazioni cosmiche oltre la calotta che costituisce la superficie. Questo è quanto si può trarre dall’articolo di Luciano Iess, a capo del team di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma che ha svolto la ricerca finanziata dall’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) pubblicato su Science. Decisivo è stato anche l’appoggio del Jet Propulsion Laboratory della NASA.

Nonostante alcune perplessità Iess non può fare a meno di escludere la possibilità di poter confermare un giorno che sul satellite di Saturno potrebbe esserci – o esserci stata – la vita:

«I dati sono sorprendenti … C’è una ragionevole certezza che in quell’oceano nascosto possa esistere un ambiente potenzialmente favorevole alla vita [la probabilità è scarsa] ma non possiamo escluderla, anche una piccolissima probabilità sarebbe un risultato straordinario».

Fondale roccioso e acqua implicano anche la presenza di silicati. Condizione ideale per lo sviluppo della vita, in quanto permette il formarsi di svariate reazioni chimiche. Il fatto che Encelado abbia un diametro ridotto (500km, pari all’estensione della Pianura Padana) non riduce necessariamente le probabilità. Già la Sonda Cassini – i cui dati sono stati fondamentali per la ricerca del team de La Sapienza – aveva rivelato nel 2005 la composizione chimica dei geyser del satellite, costituita da numerosi tipi di sali e composti organici. Come spiega lo stesso Iess:

«Era un fenomeno sorprendente perché, con una temperatura alla superficie di meno 180 gradi, Encelado è un corpo assolutamente freddo, tuttavia ha una sorgente di energia in grado di sciogliere il ghiaccio, mantenendo l’acqua allo stato liquido».

A onor del vero l’Oceano nascosto di Encelado potrebbe non coprire tutta la superficie del nucleo roccioso, estendendosi bensì dal Polo Sud fino a 50gradi di latitudine. Questo in base ai dati raccolti, che sono parziali, lo stesso Iess non esclude la possibilità di un Oceano esteso in tutto il satellite.

Curioso il modo in cui si è arrivati alla scoperta, dovuta al fatto che certi conti non tornavano. Esiste infatti un dislivello nel Polo Sud rispetto al resto della luna, eppure questo non influiva sull’attrazione gravitazionale con la Sonda Cassini, come spiega meglio Iess:

«Poiché nel Polo Sud c’è una depressione profonda un chilometro, ci aspettavamo una minore attrazione della gravità, invece abbiamo visto che non era così. La spiegazione è nel fatto che in profondità esiste una massa più densa del ghiaccio, una massa d’acqua».

C’è un vecchio detto che spesso i professori di Fisica fanno agli studenti in laboratorio: “Se i conti non vi tornano, sono sbagliati, oppure, avete fatto una nuova scoperta”.

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