140 anni di Impressionismo, nasce 'La Vie Moderne'

15 Aprile 2014
Rosa Anna Buonomo
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140 anni di ImpressionismoE’ il 15 aprile del 1874 e l’atelier del fotografo Nadar aprì le sue porte a una mostra di 165 opere: dipinti, acquerelli, disegni, pastelli eseguiti da artisti appartenenti alla Societè anonyme des artistes, peintres, sculpteurs, graveurs. Siamo a Parigi, al 35 di Boulevard des Capucines.
Quella del 15 aprile 1874 fu una data storica: quel giorno, infatti, lo studio di Nadar ospitò la prima esposizione dell’Impressionismo. Tra le 165 opere in mostra c’erano lavori di Cezanne, Degas, Pissarro, Renoir, Monet.
In occasione del 140° anniversario di quella esposizione memorabile per il mondo dell’arte, è nata a Roma l’associazione culturale “La Vie Moderne”. Con un obiettivo: divulgare la conoscenza del movimento artistico nato in Francia nella seconda metà dell’Ottocento attraverso lezioni nelle scuole, conferenze, rievocazioni di eventi legati all’Impressionismo. L’associazione presenterà ufficialmente oggi alle 18, nell’Antico Caffè Greco di via Condotti, il sito internet www.laviemoderne.it, che vuole essere una testimonianza storica il più possibile fedele alla prima mostra degli impressionisti.
Il sito web è un vero e proprio focus su quella prima esposizione. Uno spazio dettagliato è dedicato agli artisti partecipanti e alle loro opere, ma si ripercorre anche la storia del movimento pittorico, si dà l’occasione agli appassionati di spulciare i luoghi vissuti dai maestri del colore e di visionare documenti. Una vera chicca per gli amanti della storia dell’arte.
Previsti tra gli altri, nel pomeriggio, gli interventi del presidente dell’associazione Daniele Campo, dello storico dell’arte Mirko Baldassarre e del presidente emerito della società Italia-Francia Francesco Morabito. Durante l’appuntamento sarà presentata, inoltre, la pubblicazione della traduzione italiana del romanzo “Manette Salomon”, classico della letteratura francese dell’Ottocento, scritta dai fratelli Jules ed Edmond de Goncourt. Il sipario sull’incontro si chiuderà con un saggio curato dall’associazione musicale Claude Debussy di Roma.

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