Festa della Filosofia 2014: Pensare l'Energia

16 Aprile 2014
Giovanni Pili
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La Festa della Filosofia si porta alla sua quinta edizione, organizzata dall’associazione AlboVersorio, è stata sostenuta anche dalla Società EXPO2015. Già trattati negli anni precedenti i temi globali che caratterizzeranno l’esposizione universale: Cibo; Pianeta; Vita; quest’anno prosegue parlando di Energia, con una attenzione particolare verso le fonti rinnovabili.

energiaInaugurata già il 6 aprile si protrarrà fino al 29 giugno. Diversi i comuni che ospiteranno i convegni, tanti gli intellettuali, soprattutto filosofi, come Umberto Galimberti, Carlo Sini, Salvatore Natoli, Marcello Veneziani,Massimo Donà e tanti altri. Parteciperanno anche personaggi dello spettacolo come Enrico Ghezzi e Alessandro Cecchi Paone. Non mancheranno ovviamente scienziati e tecnici.

L’edizione si intitola del resto “Pensare l’Energia”. Si tratta di un tema affatto nuovo nel pensiero Occidentale; da Eraclito a Bergson, ci si è sempre interrogati su cosa sia l’energia e l’origine del movimento. Oggi le fonti rinnovabili ed il suo ansiogeno alter ego, il nucleare – impropriamente definito “energia rinnovabile”, visto che necessita uranio o plutonio, cioè fonti limitate (Nda) – costringono il dibattito filosofico al confronto tra un’idea dominante e globalitarista ed una visione comunitaria. Quanto il sistema mercatista attuale limita l’impiego e la resa delle energie rinnovabili? Siamo sicuri che un sistema di reciproci egoismi, come nella visione oggi vincente di Adam Smith, sia compatibile con l’esaurimento delle risorse fossili e la necessità di sfruttare quelle non precarie?

interno

Programma dell’iniziativa. Clicca sulla foto per ingrandire.

Questi ed altri sono i dubbi e le possibilità che si pongono di fronte ai filosofi. Scienza e tecnica proseguono spediti senza guardare indietro, incapaci di riflettere sulle conseguenze dei propri passi – non è loro competenza – ecco perché è importante difendere l’insegnamento della Filosofia nelle scuole; è necessaria infatti non solo una visione specializzata, utile per trovare un contratto a termine, ma anche una generale, in grado di comprendere i meccanismi che regolano l’esistente e la reazione dell’opinione pubblica (la quale produce i risultati elettorali) di fronte al cambiamento ed alle angosce che produce, le quali possono trasformarsi in avvincenti possibilità. Per non vedere più il futuro come minaccia e non lasciare che il progresso venga meramente contabilizzato nei database dei capitani d’industria; per farlo nostro.

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