Dal Kenya il condom "pop" che salverà centinaia di vite umane

17 Aprile 2014
Valentina Sanseverino
Per leggere questo articolo ti servono: 2minuti

140415101822-pop-art-condoms-3-horizontal-galleryUna confezione moderna, accattivante, colorata può salvare una vita? Quelli del CAFS (Center for African Family Studies), ONG internazionale con sede a Nairobi, Kenya, sono convinti di si. E’ per questo che, insieme all’artista kenyota Michael Soi, hanno lanciato i Cafs Colored Condoms, una linea di profilattici caratterizzati da una confezione ispirata alla pop art per promuovere il sesso sicuro.

 L’idea mira a sensibilizzare i giovani africani sulla piaga dell’HIV/AIDS contro cui, secondo stime recenti, attualmente oltre 1.6 milioni di giovani lottano nel Continente Nero, ma anche a raccogliere fondi per le cure e le campagne informative, grazie sopratutto alla collaborazione con il sito web di  crowdsourcing Indiegogo.

140415101548-pop-art-condoms-1-horizontal-gallery“Ci è venuto in mente nel corso di una conferenza che si è tenuta di recente a Cape Town sul tema del HIV – ha spiegato Jonathan Spangler, direttore del CAFS – dove hanno distribuito gratuitamente preservativi dai colori sgargianti, fluorescenti al buio, con aromi e confezioni diverse. Non avevamo mai visto niente del genere prima d’ora, non in Kenya comunque. Abbiamo postato una foto su facebook e siamo stati tempestati da “likes” e da messaggi di persone che ci chiedevano dove potevano acquistarli”. “Nessuna delle campagna informative del CAFS aveva ricevuto una simile accoglienza quanto quella semplice foto – aggiunge Genevieve Imbali, responsabile dell’ufficio marketing e comunicazione -, così abbiamo pensato di creare la nostra linea di condom e renderla il punto forte delle nostre campagne di sensibilizzazione”.

140415102218-pop-art-5-horizontal-gallery

E ha funzionato alla grande: in Kenya non è così “naturale” entrare in un negozio per comprare preservativi, semplicemente non è qualcosa che i giovani fanno per abitudine. Eppure è , tra i paesi africani, quello che negli ultimi anni ha visto diminuire il numero di nuovi malati in proporzione ai maggiori investimenti nelle campagne informative e nei programmi di sensibilizzazione; ma la strada da fare è ancora tanta e l’ONG è convinta che rendere il condom un oggetto di uso comune, spettacolarizzarlo, sollevare il velo di imbarazzo che lo circonda è il primo passo in questo senso.

Northern Ghana Communication TourDa qui la scelta di coinvolgere nel progetto l’artista Michael Soi: non è stato facile trovare un artista africano che volesse legare il suo nome ad un preservativo o a qualcosa che avesse a che fare con il sesso, ma Michael è stato entusiasta della proposta: “Voglio combattere anche io questa guerra per il mio paese – ha detto – perché le generazioni future non cadano nello stesso errore della mia. Parlare di sesso in Kenya è ancora un tabù e per questo molti imparano nel peggiore dei modi e sulla loro pelle cosa significa la disinformazione”.

SOSTIENI IL PROGETTO!
Sostienici
Quanto vale per te l’informazione indipendente e di qualità?
SOSTIENICI