Europei più vicini a "toccare" la Materia Oscura

20 Aprile 2014
Giovanni Pili
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I ricercatori del Politecnico di Vienna sono riusciti a ridurre lo “spazio” entro cui poter cercare la materia oscura, di cui avevamo già trattato in un precedente articolo.

3c34dc6e480910a648baed043c6c40ffHanno collaborato a questa ricerca anche i colleghi dell’Istituto Laue-Langevin di Grenoble, ch’è stato fondamentale, dato che possiede la più intensa sorgente di neutroni ultrafreddi al mondo. Per poter individuare la materia oscura occorre riuscire a percepire qualche eccezionale interazione di questa con la materia “normale”, parliamo di variazioni gravitazionali infinitesime, che avvengono in spazi molto piccoli.

I neutroni non avendo carica elettrica sono influenzabili esclusivamente dalla gravità, oltre ad altre forze a noi ignote – quelle della materia oscura, magari – si tratta ora di incanalarli attraverso due piastre parallele; facendole oscillare si potrebbe far cambiare lo stato quantistico del neutrone. Misurando la differenza tra i diversi livelli di energia un giorno si potrebbe rivelare la presenza di una fonte estranea di gravità, che solo la materia dovrebbe possedere.

Poter “afferrare” questa “sostanza esotica” potrebbe aprire nuove porte nel mondo della fisica, tali da permetterci di studiare altri modi per produrre energia e magari avere la forza sufficiente per esplorare lo spazio interstellare. Solo fantascienza? Al momento sì, esattamente come lo era l’aeroplano ai tempi di Leonardo.

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