Cose strane su Marte

22 Aprile 2014
Giovanni Pili
Per leggere questo articolo ti servono: 2minuti

La “misteriosa” luce immortalata da Curiosity sulla superficie di Marte va ad aggiungersi al lungo elenco di notizie sensazionaliste che da un secolo si avvicendano riguardo l’esistenza di civiltà che la NASA vorrebbe tenerci nascoste.

marte1Il fatto che la luce compaia solo nella telecamera destra e non in quella sinistra già dovrebbe farci capire che il fenomeno non è reale, bensì un artefatto, dovuto alla luce del sole riflessa su una roccia o ai raggi cosmici, come spiega Justin Maki del Jet Propulsion Laboratory:

«Tra le migliaia di immagini che riceviamo da Curiosity, quasi ogni settimana ce ne sono alcune con punti luminosi. Le spiegazioni più probabili possono essere i raggi cosmici o la luce del sole riflessa da una roccia». (foto 16)

Niente alieni che vivono nel sottosuolo di un pianeta desolato insomma. La marziano mania del resto è dura a morire, forse perché radicata nella storia, anche a causa di vere e proprie sviste commesse dagli stessi addetti ai lavori. Elenchiamo i casi più importanti.

Quando per la prima volta nella storia l’astronomo Giovanni Schiaparelli nel 1877 realizzò la mappatura del Pianeta Rosso non credette ai suoi occhi – e forse faceva bene – la superficie appariva solcata da “canali”, che lui non supponeva necessariamente essere “artificiali”, ma quando i suoi studi vennero tradotti in inglese divennero “canals”, ovvero “canali artificiali”; del resto lo stesso astronomo italiano appare ambiguo nel descriverli:

«Piuttosto che veri canali della forma a noi più familiare, dobbiamo immaginarci depressioni del suolo non molto profonde, estese in direzione rettilinea per migliaia di chilometri, sopra larghezza di 100, 200 chilometri od anche più. Io ho già fatto notare altra volta, che, mancando sopra Marte le piogge, questi canali probabilmente costituiscono il meccanismo principale, con cui l’acqua (e con essa la vita organica) può diffondersi sulla superficie asciutta del pianeta».

Il collega inglese che contribuì a diffondere la storia dei canali marziani, intesi come sistema ingegneristico dei marziani fu Percival Lowell. Dovranno passare diversi decenni prima che venga smontata definitivamente questa teoria. Si trattava semplicemente di illusioni ottiche.Lo verificò già William Wallace Campbell con le sue analisispettroscopiche, stabilendo la totale mancanza d’acqua in superficie. Nel 1965 la sonda Mariner 4 mi se definitivamente la parola “fine” alle speculazioni sull’esistenza di una civiltà marziana, realizzando le prime foto della superficie di Marte. Mariner 9 nel 1971 realizzò invece la prima mappatura dettagliata del pianeta.

Disporre di immagini del pianeta più dettagliate in realtà non ha impedito di proseguire sulle speculazioni riguardo l’esistenza di una fantomatica civiltà marziana, magari nel sottosuolo. E’ il caso della Sfinge Marziana, che ci aiuta meglio a capire come la pareidolia sia sempre in agguato – ovvero la capacità innata di vedere forme razionali, la dove non esistono affatto – aiutata da suggestione, giochi di ombre e luce. Chi vuole continuare a crederci può affermare che la NASA trucca le immagini, anche se non si capisce perché non lo fa prima di pubblicarle: Notevole come svista!

C’è anche chi tra gli artefatti di scansione riesce a vedere delle Ziqqurat. (Sic!) Quando poi si analizzano le immagini reali, queste magicamente scompaiono. Potete leggere una analisi dettagliata di questa bufala realizzata su Pianetamarte.net. (foto 13)

Curiosa anche la foto di un presunto marziano. Di fantasia ce ne vuole tanta per vederci un essere senziente. (foto 15) Chissà la fantasia cos’altro ci farà vedere sul Pianeta Rosso.

[fotogallery albumid=’404′]

L'AUTORE
SOSTIENI IL PROGETTO!
Sostienici
Quanto vale per te l’informazione indipendente e di qualità?
SOSTIENICI