Tutti chippati entro il 2024?

22 Aprile 2014
Giovanni Pili
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Torna in auge, in un sito che non citeremo per non regalargli pubblicità, la bufala del chip sottocutaneo.

RandiBAJJYR-1d-1394478711549Tutto parte da una dischiarazione di Leslie Saxon capo del Dipartimento di Cardiologia della Keck School of Medicine:

«Entro dieci anni i neonati riceveranno un tatuaggio contenente un microchip in grado di monitorare tutti i parametri vitali».

Per quanto riguarda invece il nostro conto in banca, le preferenze negli acquisti, l’orientamento politico e sessuale, ci pensano già le spie del NSA, attraverso i social network. Non c’è bisogno di spendere palate di denaro pubblico per chippare la gente. Oltre a questo ci teniamo a far notare che la Saxon non è il ministro della sanità di alcuna potenza mondiale, né può parlare a nome di un fantomatico “governo mondiale”, che ci aspettiamo usi metodi più intelligenti e meno ecclatanti per “controllarci tutti”.

Il chip servirebbe a controllare i parametri vitali di una persona, un po’ come avviene già oggi con gli astronauti – si tratterebbe di un’altra delle tante tecnologie che dobbiamo all’esplorazione spaziale – non ci sembra sia il caso di allarmarci più di quanto non faccia il nostro smartphone, che di dati, ben più sensibili, ne regala a palate tutti i giorni ai database dei colossi del Web.

Nessuno ci impone di chippare i nostri bambini, così come nessuno ci impone di comprare un cellulare che faccia altro al di là delle telefonate.

Chi si sente perseguitato la smetta di usare Internet; è il luogo meno indicato per non essere intercettati dagli Uomini in Nero. I complottisti sarebbero più tranquilli e noi saremmo invasi da un numero nettamente inferiore di scemenze.

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