Mari liberi "online" per Pirati del Terzo Millennio

24 Aprile 2014
Giovanni Pili
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Volete vivere come Jack Sparrow ma siete calvi, fuori forma e a fatica siete in grado di gonfiarvi il gommone? Be’, non è che possiamo fare miracoli! In ogni modo, esiste online una mappa degli spazi liberi nei Sette Mari.

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Ogni nazione ha a disposizione una certa fascia di mare sottoposta alla propria autorità, come se fosse un territorio: Si chiamano infatti “Acque territoriali”, sono state fissate tramite accordi internazionali; ebbene, nel mondo esistono dei “buchi”, spazi di mare che non appartengono a nessuno stato: Ovvero, le “Acque internazionali”. Non tutti sono in grado di capire dove inizino i confini oltre il quale “tutto è permesso” in mare aperto, spesso anche gli addetti ai lavori hanno difficoltà; pensiamo al caso dei Marò italiani.

Cool map alert: Donut Holes in International Waters è una mappa interattiva pensata a questo scopo, alla portata di tutti. L’ultima volta in cui sono stati aggiornati i confini delle acque territoriali risale a più di trent’anni fa, nel 1982; generalmente ogni paese più rivendicare uno spazio di mare pari a 200 miglia nautiche dalla costa, detto Zona Economica Esclusiva.

Tutto il resto sono i Donut Holes, termine gergale con cui si indicano le acque internazionali, quando si presentano come “buchi” in mezzo alle acque territoriali. Per un pirata andarci è un po’ come un bambino che urla “Chiesa” o “Liberi tutti”; ma stando al già citato caso dei Marò, non sperateci troppo… non sono spazi liberi solo per i pirati. Scherzi a parte, la pirateria è un problema ancora reale, specialmente nell’Oceano Indiano e al largo della Somalia, molte persone purtroppo hanno sperimentato cosa vuol dire essere rapiti dai veri pirati odierni, non è per niente cinematografico.

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