La stupidità in Internet aiuta la Polizia contro le Gang

10 Giugno 2014
Giovanni Pili
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I buzzurri si trovano dappertutto, a tutte le fasce di età, quelli più giovani sanno navigare meglio Internet, ma evidentemente non conoscono lo strumento che usano.

lrg-image-gangsIn tanti credono che basti un profilo fake per restare nell’anonimato. Così i ragazzi delle gang diNew York usano spesso postare le loro “imprese” su Facebook. Negli ultimi quattro anni senza saperlo hanno aiutato il NYPD nelle indagini su di loro, portandoli all’arresto di ben 103 persone. Si tratta della più grande operazione di polizia contro le gang. Gli inquirenti hanno indagato su circa 40.000 telefonate dei membri delle gang, in carcere e all’esterno, inoltre hanno analizzato più di un milione di pagine di social network.

L’operazione è avvenuta nel West Harlem, 23 sono ancora a piede libero. In tutto nelle indagini hanno lavorato circa 500 poliziotti. I ragazzi incriminati hanno un’età compresa tra i 15 ed i 20 anni, solo alcuni raggiungono i 30. Si dividono in tre gang , due di queste rivali tra loro.

Negli ultimi quattro anni si sono resi responsabili di almeno due omicidi, nell’ambito di almeno una cinquantina di sparatorie.

La guerra tra gang si spiega con la contesa territoriale in due progetti abitativi di Harlem. Tutto questo è stato “raccontato” negli ultimi anni negli aggiornamenti Facebook dei protagonisti, i video caricati su YouTube e le chiamate al cellulare. Non si tratta solo di vanteria, ma anche di rivendicare le rappresaglie e innervosire gli avversari.

Per chi crede che ci sia qualcosa di “figo” o di “rivoluzionario” nella loro esistenza ricordiamo la 18enne Tayshana Murphy, piccola promessa del basket, che grazie allo sport avrebbe potuto iscriversi in diversi college.

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