Valerio Scanu: «Nessun rimpianto, ma ora canto da solo».

9 Luglio 2014
Laura Berlinghieri
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Valerio Scanu_7Arrivato al successo giovanissimo con la partecipazione ad Amici e la vittoria al Festival di Sanremo, Valerio Scanu ha deciso di cambiare strada. E’ uscito a gennaio il suo nuovo album, Lasciami entrare, autoprodotto, che l’ha condotto dritto alle vette delle classifiche di vendita, e attualmente è impegnato in un tour che lo farà viaggiare per tutta la penisola. Ecco la nostra intervista.


Quando hai capito che avresti fatto della musica la tua vita?

Conservo un video in cui io, piccolissimo, chiedo a mia mamma di regalarmi un microfono. Questo a dimostrazione del fatto che la musica ha sempre fatto parte della mia vita. La conferma, comunque, l’ho avuta in occasione di una festa di paese in cui pregai mio padre di farmi esibire con la sua band. Cantai My heart will go on, e non mi sono più fermato.

A diciotto anni hai partecipato ad Amici, a venti hai vinto Sanremo. Pensi che se questi due eventi fossero avvenuti più tardi, te li saresti potuti giocare con una maturità maggiore?

Credo che le cose non capitano a caso e che doveva andare così, anche perché altrimenti ora non sarei qui a fare questa intervista. Sicuramente ritornare a Sanremo con la maturità di oggi mi piacerebbe. Chissà… Chiederò a Carlo Conti!

L’anno scorso hai interrotto il tuo rapporto con la Emi, decidendo di autoprodurre il tuo nuovo disco. L’esserti staccato da una major ti ha consentito di allontanarti dai soliti schemi dettati dal marketing?

In realtà, lo staccarsi da una major ti permettere di scegliere e sperimentare cose nuove, ma le leggi del marketing sono sempre le stesse. Quindi, puoi scegliere di seguire una tua formazione, ma poi le regole della partita non le puoi cambiare.

Cosa ti ha spinto ad allontanarti dalla Emi e perché pensi che la tua etichetta non abbia voluto supportarti ancora?

La mia etichetta non ha scelto di non supportarmi, infatti avrebbe voluto produrre Live in Roma. Sono stato io a decidere di dare una piega diversa alla mia carriera. Questo non significa che sono contro le major, anzi. Però, come in tutte le cose, ci sono alcune case discografiche che investono e credono nei propri artisti, e altre che invece pensano a spremere l’artista sino alla fine per poi parcheggiarlo.

Nel tuo nuovo singolo parli però del tornare “sui nostri passi”: qualche rimpianto?

Nessun rimpianto. Il passato non si rinnega mai, anche perché è soprattutto dagli errori che si impara, e così si matura. Io di errori ne ho fatti troppi e forse è anche per questo che sono molto più maturo dell’età che ho.

Cosa ti aspetti da questo disco a livello di risposta dal pubblico?

Vorrei arrivare ai cuori di chi si è sempre fermato all’apparenza, pensando di conoscermi. Finché una sola persona si emozionerà con la mia musica, io canterò per lei.

Cosa vedi nel tuo futuro?

Vedo tanti debiti. Ma alla fine chi non risica non rosica!

 

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