Corea del sud, buddismo attira i giovani con preghiere rap

27 Luglio 2014
Aurora Scudieri
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Corea del sud, buddismo attira i giovani con preghiere rap

La musica per sedurre, unire, richiamare i giovani. Questa l’arma che ha deciso di usare la comunità buddista in Corea del Sud. In passato prima religione, oggi superata dal cristianesimo, il buddismo sudcoreano è alla disperata ricerca di nuovi, giovani, adepti. Nasce così una gara di recita di preghiere in forma rap.

Circa 300 religiosi buddisti, nel tempio di Seul, si sono riuniti per prendere parte a questa preghiera collettiva. Alcuni hanno deciso di scegliere le classiche scritture buddiste, altri, invece, hanno puntato sull’originalità, per sedurre i più giovani. Le parole del “Sutra del cuore”, uno dei testi buddisti più noti, sono così state remixate in forma rap con un vocabolario più familiare per migliorarne la comprensione: “Splendida saggezza, perfetta saggezza…Gli insegnamenti del Buddha vi mostrano il cammino!”. Un’altra partecipante, di nome Go-Woo ha recitato la sua preghiera in forma hip-hop: “Non sei più solo. Sbattiamo sui muri e condividiamo gli insegnamenti della saggezza”.

Il progressivo abbandono del buddismo, infatti, sarebbe proprio dovuto all’incomprendione dei testi “Molte preghiere buddiste sono scritte con termini antichi che molte persone faticano a capire, ecco perché chiediamo ai partecipanti di scrivere preghiere in un linguaggio semplice e facile da imparare” spiega Yin-Mook, uno dei maggiori responsabili dell’ordine buddista. “Vogliamo dimostrare alle persone, e soprattutto a giovani e bambini, che Yumbul (le preghiere buddiste) sono più interessanti e facili da recitare di quel che pensano”.

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