Cinquanta sfumature di grigio nocivo per le donne

25 Agosto 2014
Aurora Scudieri
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Una conclusione seria, quella riportata in uno studio svolto dagli psicologi dell’Università del Michigan secondo i quali la trilogia di T.L. James sarebbe nociva per il genere femminile dato che, in modo subliminale, rende glamour la violenza domestica.

Pubblicata dal 2011 l’opera di T.L. James danneggerebbe le sue lettrici. Così sostiene Amy Bonomi analizzando i meccanismi di maltrattamento nella relazione tra Anastasia e Christian Grey, i protagonisti del best seller. Questa psicologa, docente in un importante master in Salute pubblica, conclude che Anastasia “soffre delle reazioni tipiche delle donne maltrattate”.
Le statistiche parlano da sole: le lettrici di Cinquanta sfumature avrebbero il 25% in più di probabilità che il loro partner le maltratti verbalmente e il 34% che il loro compagno le segua per strada, la percentuale sale addirittura al 75% che facciano diete molto rigide e consumino prodotti dimagrenti.
Le lettrici di tutta la serie avrebbero inoltre più tendenza all’alcolismo e ad avere molti partners.

L’avventura romantica e sadomaso di una coppia inventata non è in realtà molto invidiabile. Le reazioni di Anastasia in effetti, secondo lo studio, somiglierebbero alla sindrome di Stoccolma. Tra l’umiliazione che il suo compagno le fa subire e il suo attaccamento malsano a questo affascinante uomo di affari, Anastasia diventa velocemente una vittima passiva. Amy Bonomi dichiara che “il problema deriva dal fatto che la trilogia rinforza lo status quo al posto di sfuggirvi”.

Il collega di Amy Bonomi, Cris Sullivan, spiega che il messaggio di questa opera non è “quello che dovrebbe essere trasmesso ad uomini e donne”. L’esempio dato è il seguente: l’uomo abusa emotivamente e fisicamente mentre la donna subisce. In breve il libro rende la violenza domestica glamour. Questo il messaggio subliminale rilasciato dai 70 milioni di copie vendute del romanza di E.L. James.

In America uno studio dimostra che il 25% delle donne statunitensi soffrono o hanno sofferto, di violenza domestica. L’OMS porta queste cifre al 71% delle donne di tutto il mondo. Cris Sullivan spera che il proprio studio porti il pubblico a “vedere il libro con un occhio critico piuttosto che considerarlo solo come la lettura sexy dell’estate”.

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