Mostra del Cinema: i primi commenti da Venezia

Tra nuove meteore, vecchie glorie e ragazzine urlanti per l’attore di turno, la settantunesima Mostra del Cinema di Venezia arriva al suo quarto giorno, ed è già il tempo di fare i primi bilanci. Nonostante il sole non abbia abbandonato per un solo giorno la città lagunare, anche quest’anno le grandi folle a cui le edizioni precedenti alla direzione di Alberto Baratta ci avevano abituato sono solo uno sbiadito ricordo. E il richiamo mediatico non è probabilmente lo stesso di una volta, con i nomi più grandi che tendono a snobbare il Festival veneziano o, comunque, a limitare la propria presenza.
I film in gara finora proiettati sono stati otto e già c’è qualcuno che azzarda i primi pronostici. A mettere d’accordo tutti (o quasi) fin da subito è stato Birdman, di Alejandro Gonazel Iñárritu con Michael Keaton, Edward Norton ed Emma Stone, film di apertura di questa edizione. Altra pellicola molto apprezzata è stata Manglehorn, presentata oggi in conferenza stampa dall’intramontabile Al Pacino, protagonista del film. Ma non si può non segnalare anche l’italiano Anime Nere, di Francesco Munzi, con Peppino Mazzotta, Marco Leonardi e Fabrizio Ferracane. Film sulla ‘ndrangheta ambientato in uno dei centri malavitosi più famosi dell’Aspromonte, Africo.
Per quanto riguarda i film non in gara, a riscuotere successo unanime è stata She’s funny that way, commedia del regista statunitense Peter Bogdanovich con Owen Wilson e Imogen Poots.
A vincere invece il premio per il peggior film finora presentato è stato La vita oscena, di Renato De Maria, con Isabella Ferrari e tratto da un romanzo di Aldo Nove. Riccardo Scamarcio, produttore del film, in conferenza stampa si dice indignato dal fatto che la pellicola ancora non abbia trovato una produzione, ma probabilmente sarebbe da meravigliarsi del contrario.