Caffè, i giornalisti ne bevono più di tutti

16 Settembre 2014
Chiara Amendola
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caffèSi tratta di una storia vera, almeno nel Regno Unito. Secondo un sondaggio condotto su 10mila persone da Pressat (un “servizio di distribuzione delle notizie”, secondo Twitter,) l’85 per cento degli intervistati ha dichiarato di bere almeno tre tazze di caffè al giorno, e quasi il 70 per cento ha ammesso di essere meno proattivo a lavoro senza la sua dose personale di caffeina.

In cima alla classifica i giornalisti, seguiti a ruota dai poliziotti e dagli insegnanti.

“Sembra che bere caffè sul posto di lavoro sia una vera e propria necessità per molti professionisti – hanno osservato i ricercatori dell’agenzia inglese – Quelli che ne consumano di più, arrivando fino a 4 tazze al giorno, sono le persone che fanno lavori stressanti. Al primo posto ci sono i giornalisti, seguono gli agenti di polizia e gli insegnanti”.

Un mito che viene sfatato. Non sarà più d’ora in poi l’immagine dell’agente in volante con il suo caffè take away l’emblema degli amanti della bevanda, ma quella del giornalista impegnato dietro la sua scrivania.

Ma dove nasce l’esigenza di questa informazione? All’estero, come in Italia, bere il caffè rappresenta una sorta di rituale insostituibile nella giornata, un momento di pace con sé stessi e solitamente berne una sola tazza non basta. Nel 2013 Dunkin Donuts intervistò negli U.S.A. più di 3.500 persone a tal proposito, ed anche allora i numeri furono impressinanti, ne venne fuori che il 61 per cento dei lavoratori bevevano almeno due tazze al giorno.

Le dosi giuste – La dose giornaliera raccomandata di caffeina non dovrebbe superare i 200 mg di (due tazze). Troppo caffè, fanno notare numerosi studi medici, è pericoloso, fa aumentare esponenzialmente il rischio di ictus e di problemi cardiaci. Ma l’indagine ha rivelato che il 62% degli intervistati pur essendo a conoscenza di questi rischi continua a berne troppo.

 

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