"Funiculì Funiculà", la pubblicità più riuscita della storia

18 Settembre 2014
Chiara Amendola
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funicolarevesuvioProbabilmente molti la considerano come una delle tante rappresentative canzoni nazional popolari ignorando il fatto che si trovano dinnanzi ad una delle più riuscite operazioni di marketing di sempre (considerando soprattutto che il marketing era ancora un concetto astratto)

Siamo nel 1880 ed il Vesuvio di Napoli era già un’attrazione per i turisti di tutto il mondo, anzi lo era molto più di quanto lo sia adesso.

Succede che viene ultimata dopo anni di lavoro (Napoli è sempre stata longeva nei cantieri pubblici) una funicolare che consentiva di accedere in tutta comodità alla bocca del cratere. Fino a quel momento infatti sul vulcano si poteva salire o a piedi o in groppa agli asini. Dopo la cerimonia di inaugurazione di quella magnifica invenzione accade però una cosa inaspettata. Il cassiere comincia a lamentarsi dei mancati incassi, un po’ per la diffidenza verso tutto quello che è nuovo, un po’ per la paura, un po’ per il rifiuto di una macchina che in certo senso toglie poesia a quel luogo tanto suggestivo. I visitatori incuriositi dal vulcano continuano dunque la loro traversata a piedi.

Qualcuno, un guru dall’intuito geniale, ebbe l’idea di pubblicizzare il nuovo mezzo di trasporto con una canzone, così da invogliare le persone non solo ad usarlo per giungere in uno dei posti più affascinanti della città, ma per far accrescere la curiosità intorno a quell’insolito “tram” in pendenza.

Così il destino volle che due autorevoli personalità di origini partenopee si trovassero, proprio in quel momento di “crisi”, in vacanza a Castellammare, il giornalista napoletano Peppino Turco che ed il maestro Luigi Denza. Ad entrambi fu affidato l’arduo compito di comporre un brano che ispirasse la gente verso il nuovo mezzo.

E accadde proprio ciò, la canzone, dal titolo “Funiculì Funiculà” fu presentata al Festival di Piedigrotta, un evento che valeva molto più di un Festival di Sanremo, ed ebbe un successo strepitoso, tanto che in un anno la casa editrice ricordi pubblica e vende più di un milione di copie.

Oggi resta uno dei brani più famosi del repertorio della canzone classica napoletana, ed italiana in generale, eppure sono in pochi a conoscere la sua genesi.

Di certo una delle operazioni pubblicitari più riuscite della storia.

 

 

 

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