Greenpeace, la classifica dei peggiori tonni in scatola

8 Ottobre 2014
Aurora Scudieri
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tonnoTi piace il tonno in scatola, ok, ma sai quale è meglio comprare per rispettare l’ambiente e le regole della pesca ?

Chi non ha una scatoletta di tonno nella propria credenza. Secondo la sezione francese dell’associazione ambientalista Greenpeace però, la maggior parte di queste viola le regole della pesca.

La pesca industriale utilizza dei meccanismi per attirare i pesci piccoli che poi, a loro volta, attirano quelli più grandi, come i tonni.

Tra i tonni finiti nella rete, però, ci sono anche quelli più giovani, bloccando così la riproduzione della specie. Ma non solo, anche altre specie quali tartarughe, che diventano vittime involontarie. Queste vittime vengono ributtate in mare morte o morenti.

Greenpeace ha così deciso di realizzare una classifica delle marche di tonno presenti nei nostri supermercati, seguendo le tecniche di pesca.

Le ditte migliori pescano alla canna, evitando così di attirare altre specie. In media un cittadino europeo consuma 2,7 kg di tonno all’anno, di conseguenza se ne pesca più di quel che si dovrebbe.

 

classifica greenpeace

Mentre marche tipo la francese Petit Navire o Saupiquet utilizzano tecniche sbagliate. Ditte di discount quali Carrefour e Auchan sono poco più responsabili ma oltre la metà dei tonni continuano ad essere pescati in massa
Mareblu ad esempio, non farebbe, abbastanza. I volontari di Greenpeace italia sono andati in giro nei supermercati italiani guardando scatoletta per scatoletta: la maggior parte del tonno continua a essere tonno pescato con reti a circuizione, senza alcuna garanzia che non vengano usati dei sistemi di aggregazione per pesci (FAD) che causano la cattura accessoria di squali, tartarughe e balene. Solo il 4 per cento delle scatolette trovate era pescata a canna, un metodo di pesca sostenibile.

Male anche Bolton Alimentari, proprietario del marchio Riomare, che aveva promesso entro il 2013 di avere solo tonno sostenibile pescato a canna o senza FAD nel 45% dei propri prodotti. In Italia solo il 6% dei prodotti Riomare trovati nei nostri supermercati conteneva tonno pescato a canna. Se questa è la “qualità responsabile” di Bolton si conferma il nostro timore che un impegno poco chiaro, come quello preso sul cento per cento della propria produzione per il 2017, possa portare ben poco tonno sostenibile nelle loro scatolette.

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