Movimento studentesco femminista in rivolta per locandina con donna in bikini

19 Ottobre 2014
Aurora Scudieri
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festaDoveva essere solo un modo per invogliare i maschietti a venire alla festa e invece ha fatto scoppiare la polemica.

Una bella bionda in una posa provocante che lecca un gelato. La scelta della protagonista del manifesto non è piaciuta al movimento femminista francese e alla associazione di Toulouse «Osez le féminisme – 31» (OLF31).

La festa «American Campus – No Limit», che si è svolta il 17 ottobre ha infatti presentato Kate Upton, modella sulla copertina di GQ, che invitava a far festa. In ira per la scelta discutibile l’Unef ha chiesto aveva invece chiesto agli studenti “di non andare alla festa“.

A difendere la scelta l’organizzatore dell’evento, Mathieu Puch che esclude ogni sessismo.

Sui volantini distribuiti agli studenti viene rappresentata in modo stereotipo la donna in termini pornografici: bionda, labbra gonfie, mentre lecca un gelato in bikini”, ribadisce l’OLF31. Quello che disturba della locandina sono anche gli slogan e le attività proposte. “Projet X Show, doccia sex, strip poker, ecc” l’OLF31 denuncia la promessa “hot e delirio“. “Chiediamo alle donne, come suggerisce la foto, di spogliarsi e fotografarsi per aver diritto di sedersi ad un tavolo” afferma la portavoce Emilie Tesseydre.

La battaglia dell’Unef potrebbe andare molto oltre la singola festa, però, per denunciare “la mercificazione del corpo della donna” spiega Margot Petit-Breuit.

Anche lo scorso anno la serata «American Campus» aveva dato dei problemi sempre per la stessa ragione. “È un deja vue e non capisco. Le nostre serate poi si svolgono bene. Controlliamo il consumo di alcool. […] E oggi ci minacciano per un manifesto meno hot di quello che si vede in un videoclip o in un giornale. Non c’è alcun sessismo in ciò ma semplicemente delle realtà che vogliono creare danno ai nostri eventi molto mediatici. Facciano pure il loro appello di boicottaggio non c è alcun problema. Ma non possono impedire a 3000 o 4000 studenti di entrare”.

L’Unef, parla invece di una campagna nazionale. “Stiamo lavorando con altre realtà per vegliare l eguaglianza tra uomo e donna soprattutto livello universitario” conclude Margot Petit-Breuil.

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