I tetti di Parigi nel patrimonio Unesco
Fin’ora erano dei gatti e degli spazzacamini, ora possono diventare patrimonio dell’umanità. Dopo le due rive della Senna, inserite nel patrimonio Unesco circa 20 anni fa, ora potrebbe toccare ai tetti della capitale francese.
Al momento si tratta solo di una candidatura che il governo francese ha deciso di presentare all’Unesco. Dietro alla proposta la presidente di uno degli “arrondissement” parigini, Delphine Bürkli. Ma non è la prima a credere nei tetti e nelle terrazze di Parigi. Un’altro presidente di quartiere, Anne Hidalgo aveva chiesto di rendere orti “314 ettari di tetti e terrazze“. Una idea definita “una delle maggiori rivoluzioni urbane che la città abbia mai conosciuto” secondo Anne Hidalgo.
“E’ una idea che ho avuto prima di venire eletta – spiega Delphine Bürkli – Adesso che ho avuto il sostegno di Parigi un gruppo di lavoro verrà messo in piedi per creare il dossier della candidatura all’Unesco”.
“Da sempre il 7° piano di Parigi ha interessato artisti, affascinati dai tetti fatti di zinco e ardesia e dei loro colori” spiega Delphine Bürkli, presidente del IXème arrondissement.
Tra le opere più note che ritraggono i tetti: la Vue de Paris (1886) di Vincent Van Gogh, les toits de Paris (1952) di Nicolas de Staël, e al Cinema nel film Baisers Volés (1968) di François Truffaut.
Molti bar e ristoranti hanno invaso i tetti per offrire a turisti e clienti una vista spettacolare. Il desiderio di Delphine Bürkli è quello di sfruttare ancora e di più questi luoghi per stimolare sempre più attività sui tetti.
In Francia sono 39 i luoghi attualmente inseriti nel patrimonio dell’Unesco, l’ultima in ordine di tempo la grotta Chauvet, nell’Ardèche, in giugno scorso.