La Sirenetta compie 25 anni, ecco perché è la migliore delle principesse Disney

15 Novembre 2014
Chiara Amendola
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sirenetta25 anni fa la principessa con la coda di pesce, La Sirenetta,  faceva il suo ingresso nelle sale di tutto il mondo dando il via a quel Rinascimento Disney che avrebbe condotto l’azienda creatrice di sogni a riaffermarsi sul mercato.

Fino ad oggi sono 211 i milioni di dollari fruttati grazie alla sua storia.

Una favola diversa dalle altre dove per la prima volta compare una ragazza dal temperamento forte, Ariel, così ribelle nei modi e negli atteggiamenti rispetto alle sue “antenate” che la Disney decise addirittura di farle sfoggiare una folta chioma rossa a metà tra Jessica Rabbit e Biancaneve.

Lei che disobbedisce agli ordine del padre, e non un tritone a caso ma il Re dell’oceano, ed appena sedicenne scappa di casa per inseguire le sue ambizioni, vedere il mondo reale, rinunciando alla sua stessa voce in cambio di un paio di gambe.

Non ci sono sorellastre a cui far da schiava, né nanetti da servire, il suo principe è un ragazzo moderno che la porta in barca durante il primo appuntamento e che, forse per colpa di un incantesimo oppure no, la lascia per la prima Brunetta dalla voce sensuale.

Insomma Ariel incarna un po’ anche quei vezzi adolescenziali comuni tra le ragazzine, forse è stato proprio questo che ha convinto oggi come all’epoca il pubblico.

La critica apprezzò la pellicola e ne scrisse recensioni positive che non facevano che adulare i protagonisti del cartone.

Roger Ebert critico cinematografico per il Chicago Sun Times scrisse che “La sirenetta è un’allegra e creativa fantasia animata – un film che è così creativo e così divertente che merita un confronto con il miglior lavoro Disney del passato“. Ebert commentò positivamente anche il personaggio di Ariel, dichiarando: “…Ariel è un personaggio femminile pienamente realizzato che pensa e agisce in modo indipendente, anche ribelle, invece di ciondolare attorno passivamente mentre il fato decide il suo destino“. Lo staff di Variety lodò la pellicola per il suo cast di personaggi, in particolare Ursula, così come la sua animazione “si dimostra lussureggiante e fluida, accresciuta dall’uso di ombra e di luce poiché elementi come fuoco, sole e acqua illuminano i personaggi“. Empire diede una recensione positiva affermando che “La sirenetta è un film incantevole, che vanta tutti gli ingredienti che rendono un’esperienza Disney qualcosa di cui fare tesoro, ancora libera da tutti gli elementi politicamente corretti che hanno impantanato le produzioni più recenti“.

La musica – Nel gennaio 1990 La Sirenetta si guadagnò tre nomination all’Oscar, diventando così il primo film d’animazione Disney ad ottenere una candidatura da  Le avventure di Bianca e Bernie nel 1977. Merito di Alan Menken compositore pluripremiato adottato dalla grande famiglia di “Topolino”: Il film vinse due dei premi, miglior canzone (“In fondo al mar”) e miglior colonna sonora. La colonna sonora ottenne anche due grammofoni ai Grammy Awards del 1991: Best children Album e Best Score Soundtrack for visual media e ad è stata certificata sei volte disco di platino.

Il successo dopo 20 anni – Nell’aprile 2008 gli utenti di Yahoo votarono La sirenetta come nº 14 sui 30 migliori film d’animazione di tutti i tempi.

I significati ambigui – Sesso gratuito in un film d’animazione targato Disney. Alcune controversie caratterizzarono l’uscita de La Sirenetta. La prima riguarda il disegno per la copertina dell’edizione in VHS, quando un attento esame rivelò una struttura dalla forma strana sul castello, molto simile ad un pene. La Disney e il disegnatore della cover insistevano sul fatto che fosse un incidente, frutto di un frettoloso lavoro a tarda notte.Un’altra asserzione riguardava una visibile erezione del sacerdote durante una scena alla fine del film. Gli incidenti combinati portarono una donna dell’Arkansas a sporgere denuncia contro la Walt Disney Company nel 1995, anche se ritirò la causa due mesi dopo.

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