Philae – Siamo figli delle Comete – Fotogallery

19 Novembre 2014
Giovanni Pili
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La scoperta di molecole organiche da parte del lander Philae sulla Cometa 67P-Churyumov-Gerasimenko confermerebbe i risultati di un esperimento condotto recentemente sulla Terra.

AstrobiologyDobbiamo fare attenzione a non cadere in facili entusiasmi, ma il carotaggio della superficie della cometa 67P-Churyumov-Gerasimenko potrebbe essere per gli esobiologi un sogno che si avvera. A quanto pare il pericolo di un fallimento della missione è stato scampato – in tutti i sensi – dal momento che sia dal punto di vista tecnico che dei risultati la missione di Rosetta procede senza deludere. Con buona pace di chi preferisce disquisire sul guardaroba di chi ha ha reso possibile questa impresa. Sono giunte anche nuove foto, che abbiamo raccolto nella fotogallery.

Dopo aver “inciampato” con un volo di un’ora e mezza il lander è finito in una zona ancora sconosciuta e scarsamente illuminata, cosa che poteva pregiudicarne l’alimentazione data dai pannelli solari. Trovandosi ora in un cratere è possibile che la sua missione possa addirittura allungarsi, in quanto sarebbe maggiormente al riparo dalle radiazioni solari, dato che la Cometa continua a dirigersi verso la nostra stella, attirata dalla sua gravità. Per tanto nonostante gli iniziali problemi questa sventura potrebbe rivelarsi molto proficua.

La Cometa si è rivelata – stando alle prime analisi – più antica del previsto, facendola risalire alla formazione dei primi pianeti rocciosi. Questo rende ancora più emozionante la scoperta dei dati di tipo biologico appena raccolti. Poco prima dell’accometaggio i ricercatori delDubna Jinr, in Russia, avevano annunciato la pubblicazione dei loro esperimenti sulla rivista dell’ Accademia delle Scienze americana, Pnas. Dai loro studi risulta possibile produrre elementi organici, nucleotidi inclusi, sui frammenti di un meteorite, simulando con appositi strumenti la radiazione solare; allo stesso modo in cui Miller simulò la forza dei fulmini per riprodurre nel suo storico esperimento, il brodo primordiale. Oggi l’agenzia spaziale tedesca, Dir, rende noto che dalle prime analisi del carotaggio eseguito da Philae ci sarebbero indizi della presenza di molecole organiche. Le verifiche da parte della comunità scientifica sono ancora in corso.

Il numero di dati che il lander è riuscito ad inviare prima di assopirsi è molto alto, ci vorrà ancora del tempo, non di meno, le probabilità di realizzare una scoperta fondamentale per l’esobiologia e per la cultura umana in generale sono molto alte. Se fosse confermata l’esistenza di “inseminatrici cosmiche”, verrebbe confermata la teoria della Panspermia; non dovremmo più chiederci se esiste vita oltre la Terra, bensì quali sono i pianeti “papabili” ed a questo sta già lavorando un’altra missione: quella del satellite Kepler, di cui avevamo già seguito le gesta. La domanda «siamo soli nell’universo?» potrebbe presto trovare una risposta.

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