Colombia, padre obbliga figlia 11enne ad ingerire 104 capsule di cocaina

21 Novembre 2014
Aurora Scudieri
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corriere drogaCose che un padre non dovrebbe mai fare: usare la propria figlia 11enne per il trasporto di cocaina in Europa.

Tutto è stato scoperto grazie ad un malore della bimba che, con 140 capsule nel torace, provava fitte molto forti. La minore, originaria di Cali, ad ovest della Colombia, doveva essere usata come “corriere umano” per trasportare la droga diretta in Europa. Ogni capsula conteneva tra i 500 e i 600 grammi di cocaina.
Ad organizzare tutto il padre, Carlos Molina, ancora ricercato dalle autorità locali che, a chi dovesse catturarlo, offre una ricompensa di “20 milioni di pesos” ossia 7426 euro.
Anche la madre della giovane, invece, secondo il New York Post e il Daily Mail, sarebbe coinvolta nel traffico di droga. Secondo i due quotidiani, infatti, la donna avrebbe annunciato alla scuola l’assenza della figlia affermando che “la famiglia avrebbe fatto un viaggio di qualche giorno”.

Sarebbe stato proprio il padre, secondo le autorità, ad introdurre le capsule nello stomaco della giovane. Poco dopo questa avrebbe lamentato dei fortissimi dolori addominali e, condotta al pronto soccorso da sua madre, sarebbe stata ricoverata e operata d’urgenza. Scoperte le capsule la direzione dell’ospedale ha avvertito la polizia che si è recata nell’abitaione dei genitori.
“Abbiamo trovato passaporti appartenenti ai tre membri della famiglia e biglietti di aereo per Madrid” spiega il portavoce delle autorità locali le quali hanno reso noto che la ragazzina è “il corriere di droga più giovane mai scoperto”. Ora la bambina si trova sotto custodia della polizia.
La Colombia è una delle principali produttrici di cocaina con il Perù e, nel 2013 ha sfornato 290 tonnellate di questa droga secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite.

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