Punk Anno Zero

23 Novembre 2014
Giovanni Pili
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Saranno diverse casse di risonanza culturali a promuovere il Punk negli Stati Uniti e a collegarli con il background politico che lo ha sempre contraddistinto: Il Punk nasce anarchico ed è la ragione per cui non morirà mai.

il bagno del CBGB's oggi

il bagno del CBGB’s oggi

A Manhattan si formano due centri di lancio del nuovo genere rock: Nel 1973 viene fondato il CBGB’s (Country BlueGrass and Blues) club; mentre già esisteva il Max’s Kansas City. Le band trovano supporto anche a livello divulgativo, attraverso la rivista Punk., che ispirerà tutte le altre punk-zine di questa nuova subcultura. A fondarla sono Legs Mc Neil e John Holmstrom. Intanto il regista esordiente Amos Poe gira il documentario a basso budget Blank Generation.

In questo clima nel 1976 fanno la loro comparsa le prime vere e proprie Punk band. Tra queste brillano su tutte i Ramones. Il loro primo album, omonimo, contiene perle come Blitzkrieg Bop, Beat On The Brat e Now I Wanna Sniff Some Glue. Dissacrano la musica giovanile del decennio precedente oltre a miscelare molto bene rock e pop. Lo zoccolo duro del gruppo è formato da Jeffrey Hyman e John Cummings (Joey Johnny). Avranno una carriera ventennale, ma fecero la loro comparsa anche delle meteore che non sopravvissero fino alla fine degli anni ’70, come gli Avengers, band di San Francisco – esponenti di un altrettanto vivo movimento punk californiano. Consigliamo la loro raccolta omonima, postuma, del 1983, degna di menzione è senz’altro la cantante, Penelope Houston, che non sarà certo l’unica figura femminile nella storia del punk. Ancora più di nicchia sarà un’altra band di San Francisco, i Crime, dai caratteristici costumi da poliziotto, si sciolsero nei primi anni ’80. Nel 2004 uscirà la raccolta dei loro pezzi più significativi, San Francisco’s Still Doomed. I Dead Boys, sembravano promettere bene, ma si scioglieranno dopo quattro anni. Anch’essi figli del CBGB’s – di cui sono membri di spicco – a renderli celebri sarà soprattutto l’inno Sonic Reducer. Il loro primo album risale al 1977, Young, Loud And Snotty, che sta a significare “Giovani, rumorosi e arroganti”, tanto per essere chiari. Il loro leader, Stiv Bators, eguagliava Iggy Pop in quanto a presenza scenica. La strage continua coi The Dils, considerati i Clash californiani per lo stile e l’attenzione ai temi politici. Non riusciranno nemmeno a produrre un album. Memorabile il pezzo I Hate The Rich. Comunque possiamo consolarci con la raccolta postuma Dils Dils Dils, del 1992, che rende loro giustizia.

ramones[1]C’è anche chi riesce a resistere fino alla fine degli anni ’80. A Detroit spuntano i Cinecyde, che si spegneranno nel 1988, la raccolta I Left My Heart In Detroit City del 1982 è caldamente consigliata. Suggeriamo in particolare il pezzo Don’t come crying to me. Rispetto a tutti gli altri hanno una certa reticenza a conformarsi ai canoni estetici del punk, concentrandosi esclusivamente sulla musica. In California ci sono anche i Dickies, band disimpegnata ma simpatica, il loro repertorio è ricco di stravolgimenti di canzoni altrui. Tra gli album più originali troviamo The Incredible Shrinkin’ Dickies, del 1979. Memorabili le cover Paranoid (Black Sabbath) e She (Monkees).

Il 1976 è stato l’anno zero del punk propriamente detto. Esplose anche in Inghilterra e dilagò nel resto d’Europa. Sappiamo anche come avvenne il contagio. Per le strade di New York si aggirava allora un certo Malcolm McLaren, titolare, assieme alla moglie Vivienne Westwood, di una boutique di moda alternativa a Londra. Le insegne del locale erano molto suggestive: “Let It Rock”, “Too Fast To Live”, “Sex”, eccetera. McLaren si trova nella grande metropoli americana per curare il management dei New York Dolls (sempre a proposito di moda alternativa) ma con scarso successo. Ammira lo stile di Richard Hell, leader degli Heart Breakers. Quando di ritorno in patria si imbatte in Steve Jones, Glen Matlock e Paul Cook, tre ventenni che strimpellavano assieme. McLaren è convinto che saranno loro a lanciare il Punk in Inghilterra, vorrebbe affiancargli Hell, ma rifiuta, così la scelta cade su John Lydon (Johnny Rotten) il resto è storia.

Canzoni e album citati si trovano anche su YouTube


stiv-bators-01Blitzkrieg Bop (Ramones, Ramones, 1976)

Beat On The Brat (Ramones, Ramones, 1976)

Now I Wanna Sniff Some Glue (Ramones, Ramones, 1976)

Sonic Reducer (Young, Loud And Snotty, Dead Boys, 1976)

I Hate The Rich (The Dils, 1976)

Don’t come crying to me (I Left My Heart In Detroit City,Cinecyde, 1982)

Paranoid (The Incredible Shrinkin’ Dickies, The Dickies, 1979)

She (The Incredible Shrinkin’ Dickies, The Dickies, 1979)

Avengers (Avengers, 1983)

San Francisco’s Still Doomed (Crime, 2004)

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