Gli “hipster” non sono più cool, arrivano i “new normal”.

27 Novembre 2014
Imma I.
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Ebbene sì, sembra proprio che dopo il declino dei metrosexual, anche la moda hipster stia poco alla volta scemando.
Niente più barbe da taglialegna e camicie a quadri, zainetti in spalla o finte borse vintage. Sembra che la prossima tendenza siano i “new normal”.
Essere alternativi significherà essere normali: ritorno a golfini e camicie, pantaloni senza risvolti, larghi il giusto. Più nessuna ambiguità sul modo di vestire per giocare anche con la propria sessualità.
Gli ultimi anni hanno visto esplodere un po’ ovunque la moda della barba incolta da fare invidia a quella dei rabbini, il rasoio è diventato uno strumento quasi inutile da tenere in casa, moda che nel resto del mondo ormai si sta eclissando e sta lasciando spazio a facce pulite, rasate, quasi adolescenziali.
L’apparenza del ‘bravo ragazzo’ torna di moda, niente più t-shirt colorate, capelli arruffati e occhialoni finti, c’è voglia di ‘normalità’ nell’aria.
Il finto trasandato non acchiappa più ed è arrivato il momento di cambiare tendenza.
Neanche il tempo di abituarci a questa moda e già sta morendo.
Il quartiere di Brooklyn, Williamsburg, con la più alta concentrazione di negozi e locali hipster, in cui il bio è l’unico cibo accettato e il wi-fi bandito ovunque, ha iniziato a cambiare tendenza.
Le vetrine si stanno trasformando, ai quadroni si stanno sostituendo toni tenui e maglioncini classici. Come si è potuto notare dopo l’apertura del nuovo negozio J Crew, al 234 di Wythe Avenue, tra gli scaffali si aggirano commesse over 50 che accolgono i clienti più come mamme gentili e li consigliano sul come apparire i migliori giovanotti che vorrebbero vedere girare per casa in compagnia delle loro figlie.
Embè, c’è a chi piace e a chi no…
Ormai anche nei quartieri più alla moda delle città più cool, come a East London o a Kreutzberg a Berlino, fa più tendenza una coda di cavallo ben portata che capelli arruffati e scomposti. Addio moda dei capelli ricci, torna la voglia di liscio…
Ci sono anche voci fuori dal coro, tipo quella di Vanessa Freedman, che dalle pagine del NYT ha definito la new normal come “the new mediocre”, un ritorno alla mediocrità, senza eccessi e senza slanci, identificandola con l’incapacità di creare nuovi spunti, nuove tendenze.
In effetti tutta questa voglia di normalità si ritrova anche nelle nuove uscite cinematografiche, nei nuovi spot pubblicitari, primo tra tutti quello per il marchio di abbigliamento Gap, affidato alla regia di Sofia Coppola, il nome della campagna è proprio “Dress Normal” e in ogni sequenza il segnale lanciato è chiaro: la normalità è cool!
In effetti ogni nuova moda è sempre figlia di quella precedente ma se ne distanzia e migliora gli aspetti di ciò che l’ha preceduta.
Mentre gli hipster hanno ostentato una cultura e un sapere eccessivo per imporre la loro differenza dagli altri, ora c’è un ritorno alla normalità, all’apertura mentale e alla condivisione, non più una cultura elitaria ma una vera e propria contaminazione e scambio di conoscenze.
Al distacco cinico, freddo ed egocentrico dei più convinti assertori della tendenza hipster c’è un ritorno all’amore autentico e ai buoni sentimenti, ma non solo c’è anche voglia di buon cibo sano sì, ma senza la dittatura del biologico ad ogni costo, un nuovo interesse anche verso la politica e il sociale e la fine dell’ambiguità sessuale manifestata attraverso un modo di vestire indefinito.
Un ritorno al maschio, ma non al maschilismo; un ritorno all’ascolto, ai buoni sentimenti e propositi.
Ogni moda col passare del tempo poi stanca e c’è bisogno di cambiamenti, in effetti c’è proprio voglia di normalità nell’aria, dalla moda ai sentimenti.
C’è voglia di cose chiare e definite, niente più cose trascinate o equivoche.
Dunque se siete ancora legati a vecchi schemi mentali, sappiate che è arrivato il momento di cambiare rotta e di dedicarsi ad altro.
Ovviamente vale per i casi più estremi ed estremizzati, il top sarebbe sempre provare ad essere se stessi senza cercare di entrare in nessuna categoria imposta, o utilizzare atteggiamenti perché ispirati da una particolare corrente di pensiero.
L’importante in ogni circostanza è assecondare sempre se stessi e ciò che più piace.
Un libro interessante per approfondire l’argomento potrebbe essere “Hipster” un saggio sull’argomento scritto da Tiziano Bonini, docente alla IULM di Milano.

Imma I.

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