La donna soldato diventa glamour

28 Novembre 2014
Aurora Scudieri
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soldatesseEroine e sempre più “di moda” le donne soldato d’Iraq e di Siria sorprendono il nemico e spopolano sui social network.

Con i capelli e le unghie curate le donne soldato curde si liberano dei diktat islamisti e diventano delle icone. Le si trova in reportage e servizi fotografici, mentre rivendicano la loro lotta per liberare le donne “dalle forme di estremismo”. All’interno del partito del Kurdistan (PKK) che prona all’eguaglianza e al patriarcato, queste soldatesse sono unite ma da sole nella loro battaglia nella battaglia.
Portare delle armi non deve essere un privilegio riservato agli uomini curdi” spiega Sonia Dayan-Herzbrun, professoressa di sociologia all’università Paris 7-Paris-Diderot. “Non è sinonimo di virilità”.

Spesso giovani e non sposate, queste ragazze combattono al fianco degli uomini con i quali non condividono gli stessi accampamenti.

Queste peshmergas 2.0 sono oggi famose sui social network per il loro coraggio e il sangue freddo che le porta sui terreni del Medio Oriente dove il sesso femminile è vittima delle leggi islamiche molto severe.
Su Twitter queste ragazze pubblicano le loro foto durante i loro duri allenamenti. Le si vede pulire il kalachnikovs con i capelli scoperti e le unghie laccate. Diventano così un'”arma di comunicazione di massa” del Partito che rappresentano.

Ma talvolta questo importante significato viene rigirato e sfruttato in forma commerciale, come dimostra una campagna pubblicitaria uscita questo autunno per la ditta di moda H&M che sembra usare proprio l’immagine delle peshmergas. Una scelta che però ha indignato queste soldatesse oltre che il pubblico della Rete. “Vogliono farsi soldi usano la nostra immagine, non ci rispettano” afferma una combattente curda.

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