Usa, esplode moda della spirale tra adolescenti

13 Dicembre 2014
Aurora Scudieri
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spiraleLa spirale (IUD) nei prossimi anni potrebbe diventare il primo contraccettivo di moda tra le adolescenti americane.

La Società Americana di Pediatria (American Academy of Pediatrics) ha deciso infatti di consigliarlo a tutte le ragazze in età da possibile gravidanza, preferendolo ad altre forme di contraccezione quali la pillola o il preservativo per risultati che, a loro dire, sarebbero migliori. All’interno della rivista Pediatrics, infatti, l’Associazione ha deciso di rendere nota questa preferenza proponendo la spirale come contraccettivo a “lunga durata” in tutti i minori sopra i 15 anni. Questa presa di posizione è significativa dato che altri medici specializzati, invece, ritengono che la spirale non sia indicata per giovani pazienti e sia anzi da sconsigliare.

“Ci siamo basati sul livello di efficienza dei differenti metodi presenti sul mercato per prevenire gravidanze non desiderate” spiega la dottoressa Mary Ott, coautrice di questo articolo e pediatra all’ospedale universitario di Indianapolis negli Stati Uniti. In effetti il numero di gravidanze tra chi ha la spirale in 12 mesi è dello 0,2% fino ad un massimo di 0,8% e meno dello 0,05% per chi ha un impianto progestinico. Mentre la percentuale sale al 9% tra le ragazze che prendono la pillola e del 18% per quelle che preferiscono il preservativo, nello stesso lasso di tempo.

Altro punto a favore, secondo questi pediatri, del dispositivo, è la sua durata: tre anni per quello da impianto e da 5 a 10 per l’intra-uterino con la possibilità di rimuoverlo in qualsiasi momento.

Non ci sono rischi legati ad una futura gravidanza con i contraccettivi a lunga durata mentre con la pillola si portano conseguenze a livello ormonale anche dopo averla interrotta” riconosce il dottor David Serfaty, Presidente della società francofona di contraccezione.
Questa insolita presa di posizione tra i pediatri americani si inserisce nella lotta intrapresa dai centri federali americani per il controllo e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate tra i minori.
Ogni anno circa 600.000 ragazzine restano incinta negli Stati Uniti. A 20 anni, 18% di esse sono già mamme. Un numero che non cala dal 2000. “L’utilizzo massivo della spirale potrebbe finalmente ridurre il numero di gravidanze indesiderate ma per far ciò bisogna togliere diversi freni quali il costo, l’accesso e l’informazione” prosegue Mary Ott. “Nessuna contro indicazione sul dispositivo per le ragazzine è confermata, a differenza di quello che si pensava un tempo”.

Il dispositivo resta poco utilizzato tra i giovani per la tendenza a credere che sia riservato alle donne che hanno già avuto figli. Questa idea è basata su un rischio di infezioni che avviene in 1,6 su 1000 casi (secondo le cifre della Faculty of sexual and reproductive health del Regno Unito) che condurrebbe all’infertilità”, spiega David Serfaty.
Un nuovo studio pubblicato pochi giorni fa sul New England Journal of Medicine conferma questa nuova linea mostrando che su una popolazione di americane tra i 15 e i 19 anni sessualmente attive offrendo gratuitamente tutti i metodi di contraccezione e mostrando anche le percentuali di fallimento di questi, il 71% delle ragazze scelgono la spirale. In questo studio svolto su 3 anni solo 34 adolescenti su 1000 restano incinta mentrela media nazionale è di 158 su 1000! Attualmente meno del 5% delle adolescenti americane usano la spirale.

 

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