Bambini transgender, 1 su 500 soffre in segreto

27 Dicembre 2014
Aurora Scudieri
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transSoffrono, fin da piccolissimi, ma questo dolore viene, spesso, volutamente ignorato. Secondo un rapporto stilato dal Consiglio europeo ci sarebbe una intera fetta di popolazione infantile toccata da questo trauma.
Pressione sociale, violenza, derisione…la discriminazione subita da chi “nasce nel corpo sbagliato” è reale e sempre più forte. Erik Schneider, psichiatra, psicoterapeuta e cofondatore di «Intersex & Transgender Luxembourg», ha lanciato questo allarme presso le autorità europee con un rapporto presentato in occasione dell’incontro sul “diritto del bambino e dell’adolescente al proprio orientamento sessuale e alla propria identità di genere”.

La transidentità riguarda 1 bambino su 500 solo in Lussemburgo, secondo le stime del rapporto. Spesso non esistono statistiche ufficiali, ma si pensa che, in media, in Europa, oltre il 65 % dei giovani trans da 16 a 26 anni hanno pensato almento una volta al suicidio e il 34 % di essi avrebbe già fatto diversi tentativi.
Il malessere di questi ragazzi sarebbe “nell’impossibilità di essere all’esterno quello che sono realmente all’interno” conferma Erik Schneider aggiungendo che “questa voglia di suicidio è il risultato di un rifiuto sociale e di una viva discriminazione subita dai bambini da parte della famiglia”. L’inchiesta si basa su una ricerca sui maltrattamenti realizzata in Italia nel 2011 secondo la quale il 27,5 % dei bambini transgender hanno già subito violenza.

Questi giovani, secondo lo specialista, vanno trattati come persone “a rischio psicosociale importante” per i quali vanno create politiche infantili ad hoc.
Secondo l’autore, inoltre, è necessaria una formazione da parte degli educatori e di tutto il personale delle scuole. “La transidentità andrebbe anche trattata nei manuali scolastici” per informare i bimbi sulla discriminazione.

Alcuni paesi hanno già introdotto leggi per permettere una maggiore integrazione dei trans nella società. In Argentina, ad esempio, una legge votata nel 2012 prevede che adulti e bambini possano usare nomi legati al genere al quale si sentono di appartenere. In California una legge del 2013 permette ai bambini transgender di usare i servizi igienici del sesso che sentono di avere. Un maschietto, quindi, che si sente femminuccia può usare il bagno delle femmine, se lo desidera.
Sono piccole cose, che però possono fare la differenza.

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