Coppia, la vera crisi arriva al 10° anno

3 Gennaio 2015
Aurora Scudieri
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crisi 10anniHai superato brillantemente la crisi del 7° anno e credi di non dover più temere niente e nessuno che possa distruggere il tuo matrimonio? Ti sbagli.

Secondo uno studio americano, infatti, il vero momento di difficoltà da superare, per una coppia, non è a tre o a sette anni, bensì a dieci.
Se si riesce a sopravvivere al terzo e al settimo anno di crisi, quindi, pare ci attenda il 10° anno, molto più difficile da superare.

Nel film americano Sette anni di riflessione, di Billy Wilder, Marilyn Monroe seduce un uomo sposato da sette anni, eppure, pare che se dopo sette anni si presentano le prime difficoltà, sormontabili dalle coppie più solide, è dopo altri tre anni che arriva il colpo più duro che talvolta distrugge anche i matrimoni più forti.

Nel 2013, il sito web di incontri extraconiugali Gleeden aveva svolto una inchiesta tra i propri iscritti concludendo che circa il 70% delle coppie sposate iniziava a cercare rapporti fuori casa già tra il primo e il terzo anno di matrimonio.
A dicembre 2014, invece 2000 donne americane, nate tra gli anni 50 e 60 intervistate dagli studenti dell’Università americana di Brigham Young (Utah) hanno confessato che il periodo più difficile da passare per una coppia sono i 10 anni di matrimonio.
Educazione dei figli, problemi professionali, casa da risistemare per le donne tutte queste situazioni aggiunte alla voglia di “non accontentarsi” conducono alla crisi decisiva.

Altri studi sostengono che il fisico umano, fatto di neotrasmettitori e ormoni, sarebbe concepito per amare meno dopo 3 anni. All’inizio di un rapporto alcune zone celebrali stimolano e liberano octotricina. L’ormone produce quel senso di passione, di voglia di stare insieme e condividere. Tutto ciò dura, in media, secondo lo studio, dai 18 ai 36 mesi.
Dopo questo periodo, per riaccendere la passione, ci vogliono nuovi stimoli, come il matrimonio, andare a vivere insieme, mettere al mondo un figlio. Tutto ciò prende degli anni, il tempo giusto per arrivare ai 7 fatidici anni.
Scatta allora la nuova “noia” e assenza di stimoli.
Si è genitori, si discute sull’educazione del figlio, sulle scelte professionali, sulle questioni legate alla casa.
Ma, secondo gli studiosi dell’università americana di Brigham Young, il picco di questa noia e incomprensione si raggiunge a 10 anni quando i figli prendono la loro indipendenza economica e non hanno più bisogno di mamma e papà che, finalmente, ritrovano il tempo di pensare a se stessi e si rendono conto di non essere felici e soddisfatti in coppia, decidendo così di consolarsi con una scappatella o di mollare completamente.

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