L'inventore di #JeSuisCharlie invoca il diritto d'autore

18 Gennaio 2015
Aurora Scudieri
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jesuischarlieUno slogan, un hastag che ha fatto il giro del mondo, in pochissime ore.
Si chiama Joachim Roncin, ed è colui che ha creato le tre parole che nei giorni dopo l’attentato di Parigi, sono state condivise sui social network di tutto il mondo: «Je suis Charlie». Ora però Roncin pare sia pronto a guadagnarci su, cosciente dell’enorme successo ottenuto dall’hastag.

Giornalista e direttore artistico del magazine Stylist, Joachim Roncin, per rendere omaggio alle vittime dell’attentato terroristico al giornale francese satirico Charlie Hebdo ha lanciato le tre paroline che ora potrebbero fruttargli molti soldi.

Secondo l’avvocatessa del giornalista, Myriam Witukiewicz-Sebban, infatti, il suo cliente “si poggerà sul diritto d’autore per cercare di controllare la diffusione dello slogan e tentare di conservare il messaggio iniziale intatto”.

L’Institut National de la Propriété Industrielle (INPI) ha però reso noto che non accetterà alcuna iscrizione di «Je suis Charlie» dato che “non risponde ai criteri di carattere distintivo”. Il tentativo di Joachim Roncin, di appropriarsi e guadagnare da questo hastag, potrebbe quindi fallire.

Secondo il Ministero francese della Cultura perché un’opera benefici del diritto d’autore, bisogna che abbia una originalità, definita come “espressione giuridica della creatività dell’autore e espressione della sua personalità”. La personalità dell’autore dovrà quindi mostrarsi nello
slogan, il che, difficilmente è presente in sole tre parole.

 

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