Porridge vuol dire salute!

Non è nella tradizione della cucina mediterranea, forse non è neppure molto invitante da vedere, ma a quanto pare consumare quotidianamente il porridge ridurrebbe il rischio di malattie cardio-vascolari e ci assicurerebbe una vita lunga e una salute di ferro. A sostenerlo è uno studio americano pubblicato sulla rivista scientifica JAMA.

Una tazza al giorno della celebre sbobba all’avena sarebbe la ricetta miracolosa per una salute di ferro e una vita più lunga. Se i benefici dietetici dell’avena erano già noti, lo studio americano svolto ad Harvard sarebbe il primo a confermare i suoi effetti sulla longevità, come si legge sulla pagina web del quotidiano inglese The Telegraph.

Anche se, ammettiamolo, il mix di avena e latte non ha nulla di appetitoso per noi abituati a cornetto e cappuccino, nei paesi slavi e soprattutto anglosassoni rappresenta una prima colazione ideale. Eppure qualche anno fa il porridge era visto molto male. Servito ai bambini nelle case di detenzione vittoriane e ai prigionieri adulti, questo intruglio veniva usato, con l’espressione “doing porridge” per dire “fare della prigione”! Ma oggi è diventato una istituzione. In Scozia l’avena è nel sangue e nei geni. Alcuni cuochi specializzati nella realizzazione di questo intruglio miracoloso si presentano ogni anno al campionato mondiale del porridge che si svolge a Carrbridge per sfidarsi.

Dopo aver studiato i regimi alimentari e la salute di 100.000 persone per 26 anni, i ricercatori di Harvard hanno concluso che, mangiare l’equivalente di una tazza di porridge al giorno ridurrebbe i rischi di diabete e di colesterolo del 5 %. In effetti consumare quotidianamente i grani interi di avena, come sono presenti nel porridge, con riso e quinoa, farebbe vivere più a lungo.

Vietato agli intolleranti al glutine, il porridge, preso in grosse quantità, provocherebbe però anche gonfiore e flotulenza. Una vita più lunga ma, forse, più difficoltosa, soprattutto per chi ci sta accanto?