Inghilterra: scuola di arte-terapia per bambini con disturbi di comportamento

13 Febbraio 2015
Aurora Scudieri
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arteterapiaCredete nel bello? Magari vi piace guardare i dipinti, andare a qualche mostra ma nulla di più? L‘arte in realtà però è questo e molto altro e ha potenzialità ancora inesplorate che però pian piano iniziano a venire fuori. L’arte fa bene, anche ai bambini. Soprattutto quelli con traumi dell’apprendimento, del comportamento e che soffrono di poca fiducia in se stessi, come mostra uno studio realizzato dagli scienziati dell’università di Oxford e pubblicato sulla rivista The Arts in Psychotherapy. Intitolato «Art Room» lo studio, è stato svolto in nove istituti che hanno accolto oltre 10 000 bambini dalla loro inaugurazione, nel 2002. Destinati ad alunni dai 5 ai 16 anni considerati “disturbati e che necessitano di un supporto emotivo e comportamentale” con l’aiuto di istruttori specializzati, questi istituti offrono ai bambini un luogo creativo e positivo attraverso il quale possono “imparare ad esprimersi e realizzarsi attraverso l’arte” spiega Melissa Cortina, psicologa e consulente di «Art Room» ad Oxford. “Disegno, pittura, danza, teatro e musica sono tutte forme d’arte messe a servizio dei più piccoli” precisa.

Dei questionari sono stati sottoposti a 169 alunni e ai loro insegnanti, dopo dieci settimane di sedute regolari, una o due volte a settimana. I bambini che hanno preso parte all’esperienza di arte-terapia “hanno fatto progressi in tutti i domini”, spiegano gli insegnanti che, per il 37 % notano anche una riduzione delle difficoltà di applicarsi in tutte le categorie. Il 41 % testimonia una diminuzione dei problemi emotivi, il 15 % un calo di quelli comportamentali e il 24 % degli istruttori hanno verificato un miglioramento del comportamento del bambino in società.

Gli insegnanti hanno anche fatto registrare un calo significativo dei sintomi di depressione. All’inizio del programma 16 alunni (ossia il 22 % dei partecipanti) sono stati definiti come “depressi”. Al termine dell’esperienza la percentuale era calata al 4 %.

“I giovani avevano più fiducia in se stessi – assicura Melissa Cortina. – Alla base del successo c’era lo stimolo creativo che permetteva loro di acquisire fiducia. Una volta che capivano che erano in grado di realizzare qualcosa di buono nella «Art Room», portavano questa fiducia a scuola e nella vita quotidiana”. Gli istruttori della «Art Room» lavoravano sulla capacità di adattamento sociale dei bambini e sul rapporto con l’autorità. “Lo scopo è di aiutarsi a sentirsi a loro agio per permettergli il successo scolastico in futuro” sottolinea la psicologa.

 

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