Usa, cresce disuguaglianza tra studenti

22 Febbraio 2015
Aurora Scudieri
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Diverse University StudentsLo studio è un diritto di tutti, ma studiare, purtroppo, non rende tutti uguali. Secondo uno studio realizzato dal Pell Institute di Washington le disuguaglianze, negli ultimi anni, sono in forte aumento tra gli studenti americani. Il fattore è dovuto soprattutto all’aumento dei costi delle iscrizioni, collegato ad un calo delle sovvenzioni statali.

Lo scarto tra il successo di uno studente benestante ed uno con problemi economici è quasi raddoppiato tra il 1970 e il 2013 negli Usa. Una cifra preoccupante quella svelata dal Pell Institute di Washington e dall’università della California nello studio intitolato “Indicatore di ineguaglianza nell’insegnamento superiore negli Stati Uniti” nel 2015.

Oggi il 75% degli studenti iscritti all’università finiscono per laurearsi, contro il 40% di quarant’anni fa. Una crescita importante ma che resta unicamente a beneficio dei più benestanti. Nelle famiglie povere, invece, la percentuale è passata dal 6% del 1970…al 9% attuale.

E’ incredibile verificare come le disuguaglianze siano cresciute”, spiega Laura W. Perna, docente all’università della Pennsylvania che ha partecipato alla realizzazione dello studio.
Nel 2013, i figli delle famiglie più svantaggiate avevano 8 volte in meno di possibilità di ottenere una laurea prima dei 24 anni, rispetto a quelli delle famiglie più ricche.
Anche la durata degli studi è collegata alla situazione economica delle famiglie. Nel 2012 il 75% degli studenti che seguivano un corso della durata di 4 anni era senza borsa di studio mentre in quelli di 2 anni erano il 55%.

Secondo lo studio la “colpa” sarebbe dei costi sempre più elevati richiesti dagli atenei americani, con una media di 20.000 $. Un investimento significativo anche per una classe media, figuriamoci per famiglie povere. In contemporanea gli aiuti dello Stato sono in calo. Nel 2012, la borsa di studio più alta copriva solo il 27% dei costi totali contro il 67% del 1975.
Resosi conto della situazione il presidente americano Barack Obama ha annunciato la volontà di rendere gratuiti i primi due anni di università. Ma la proposta vede una viva opposizione del Congresso repubblicano.
“Lo Stato ha smesso di investire nelle univesità pubbliche ad inizio anni 80, e la sovvenzione verso gli studenti è in calo. Tutto ciò ha alimentato le disuguaglianze” conclude lo studio.

Per le famiglie non benestanti mantenere un figlio all’università significa investite l’84% delle proprie entrate, contro il 55% del 2008. Nelle famiglie benestanti la percentuale è passata dal 14% al 15%.

 

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